Milano – Mercedes Cuman è un’artista poliedrica, che si esprime attraverso forme e tecniche differenti. Dal 2022, sotto la guida di Gianluca Craca, ricomincia a lavorare con il mezzo incisorio, tecnica accantonata per alcuni anni, sperimentando lastre di zinco con acidi e inchiostri, soggiogata dal “fattore sorpresa” che questa pratica offre.
Le stampe di Cuman non sono ripetizioni meccaniche. Nascono dalla sapiente mano dell’artista e, sebbene siano concretamente generate da un torchio, vengono allo stesso tempo condizionate da un insieme imprevedibile di variabili che rendono ogni singola opera unica, piena di vita propria, in un mix di serialità ed unicità.
La personale in apertura dal 19 dicembre nelle sale di Manifiesto Blanco è un progetto al quale l’artista si dedica ormai da diverso tempo: le carte dei Tarocchi realizzate in acquaforte. Come lei molti altri artisti, a partire dal periodo tardogotico, hanno subito e continuano a subire il fascino di questo soggetto che risveglia curiosità ed attenzione per la varietà di simboli e significati rappresentati. Dall’esoterismo fino alla moderna spiritualità, passando per la psicologia e lo storytelling, i Tarocchi hanno da sempre interessato in modo trasversale molteplici discipline, come arte, cinema, moda e musica.
Mercedes Cuman non si addentra negli aspetti esoterici ma li interpreta come fossero un libro illustrato, un libro ad oracolo, cui rivolgersi per sondare il proprio inconscio. Le immagini attivano infatti l’intuizione di chi le guarda suscitando ulteriori immagini che inducono ad interpretare gli eventi da una prospettiva diversa, ad individuare alternative che razionalmente non apparirebbero percorribili. Nell’ottica dell’Artista le carte sono dunque specchio della nostra coscienza, dei nostri desideri, un modo differente e non convenzionale per riflettere ad alta voce.
Nelle opere proposte, lo specifico codice iconografico occidentale degli arcani maggiori viene reinterpretato in modo libero e personale con uno sguardo curioso e attento rivolto alla natura e al femminile. Ognuna delle 21 tavole (più il numero 0, il MATTO) è infatti caratterizzata da un elemento naturale o paesaggistico, come piante, animali o astri. Uno degli esempi più lampanti di questo processo di rielaborazione è il MONDO (Arcano n. 21), rinominato dall’Artista Gaia, nel suo significato più puro di “pianeta terra” come entità vivente, e non luogo di conquista o sfruttamento. La carta dell’IMPERATRICE (Arcano n. 3) è invece un esplicito omaggio all’artista messicana Frida Kahlo, simbolo indiscusso dell’arte al femminile. Infine, Cuman trasforma la carta del PAPA (Arcano n. 5) ritraendovi lo Sciamano Kopenawa, leader del popolo Yanomami che, in connessione mistica con gli spiriti della terra, lotta da tempo per la difesa dei diritti dei popoli indigeni e la salvaguardia della foresta amazzonica.
L’apertura dell’evento, con lettura delle carte è in programma per il 19 dicembre dalle 18.30 nella sede di Via Benedetto Marcello. L’esposizione proseguirà il 20 e il 21 dicembre con apertura al pubblico dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.
Cenni Biografici
Mercedes Cuman vive e lavora a Milano. Si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Co-fondatrice del gruppo di Arte Femminista “Le pezze”, è autrice assieme alle amiche artiste del volume “Ci vediamo mercoledì, gli altri giorni ci immaginiamo” edito da Mazzotta nel 1978. Negli anni Ottanta collabora come illustratrice presso lo studio di Design Alchimia (Milano, 1976-1992). L’illustrazione rimarrà per tutti gli anni Novanta la sua principale attività, attraverso la collaborazione con gli editori Mondadori, Fabbri, Condé Nast, Ed. Universo, Ragazza In. Cuman partecipa alle mostre “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015” (ottobre 2016 – gennaio 2017 – Triennale di Milano) e “Il soggetto imprevisto – 1978 – Arte e Femminismo in Italia” (marzo 2019 – Frigoriferi Milanesi, Milano). Nel 2021 illustra il volume “Cavoli a merenda – ricette intraprendenti per cuoche incompetenti” di Laura Lepetit, fondatrice della storica Casa Editrice La Tartaruga. Dal 2010 lavora come docente di Arte presso le scuole pubbliche.