Obiettivo raggiunto – La firma di Sgarbi sulla mostra annuale legata al Festival del Racconto, nell'ambito delle manifestazioni dedicate al Premio Chiara. L'anticipazione data da artevarese.com il mese scorso trova oggi conferma. Sarà il vulcanico assessore alla cultura milanese a curare la mostra dedicata a Vittorio Tavernari, allestita in settembre presso la galleria Ghiggini e a tenere una sorta di lectio magistralis sullo scultore varesino, nel ventennale della sua scomparsa, a Villa Recalcati.
Il Pantheon – Da tempo gli organizzatori della manifestazione erano sulle tracce del critico. Sgarbi, dal canto suo, non ha mai fatto mistero di considerare Tavernari facente parte a pieno titolo di quella sorta di cerchia di artisti figurativi, la cui rivalutazione è una delle linee strategiche del suo operato di critico e di studioso d'arte contemporanea. "Sono contento di essere qui – disse il critico in occasione del vernissage a Villa Panza per la collezione Gian Ferrari – perché a Varese ha vissuto un artista che amo". Quell'artista, riconosciuto pubblicamente, oggetto di amore e anche di attenzioni collezionistiche è proprio Tavernari. Solo l'ultima di numerose altre attestazioni di stima.
La vita in mostra – Realizzata grazie alla collaborazione della famiglia e dell'archivio Tavernari, la mostra allestita alla Ghiggini, diversamente da quella mirata all'opera grafica recentememente allestita a Barasso, si farà carico di presentare non solo la sua opera scultorea, ma soprattutto di metterne in luce i rapporti e i legami culturali intrattenuti con colleghi artisti e mondo della critica, attraverso gli scritti e i carteggi in parte ancora inediti, documenti fotografici e video, tra cui un ancora non visto filmato, proiettato in piazza Albuzzi la sera dell'inaugurazione e di seguito in galleria, che vede protagonista lo scultore accanto a Vanni Scheiwiller e a Piero Chiara.
Tavernari letterario – Lo scrittore luinese, come da tradizione, farà da nume tutelare al progetto: l'ombra della trasposizione letteraria è presente anche nell'opera di Tavernari: basti pensare alle acqueforti illustranti "Le ultime lettere di Jacopo Fortis", alle lastre del ciclo degli Amanti, ispirate ad un racconto dello stesso Chiara.
Il Taccuni n. 4 – Il confronto a distanza a Tavernari e Sgarbi non sarà l'unico momento dialettico tra l'artista e la critica. A completamento dell'esposizione, il Premio Chiara pubblicherà il tradizionale "Taccuino d'arte", giunto quest'anno al quarto volume che raccoglierà la lunga letteratura sull'artista, arricchita da due chicche: un'intervista a Giuseppe Panza di Biumo, dal titolo "Un Tavernari nella collezione Panza" e dal carteggio inedito avvenuto tra l'artista e il critico Francesco Arcangeli, svoltosi a partire dalla metà degli anni Cinquanta, nel momento cruciale di crescita e di maturazione del linguaggio plastico dello scultore.
E la Svizzera – Ma c'è un'altra notizia che renderà felici gli estimatori di Tavernari. Poco prima della mostra alla Ghiggini, il giorno 8, verrà presentato al Museo Cantonale di Mendrisio il fondo donato da Gino e Gianna Macconi, in occasione dei quarant'anni di attività della Galleria Mosaico, una dei luoghi storici dell'arte contemporanea nel Ticino. In mostra alcune opere proprio di Tavernari, una cui opera del 1951 campeggia sul pieghevole che i curatori stanno predisponendo per l'occasione.