Il rosso e gli altri – Un Testacoda che non spaventa per Luca Lischetti. Un vuoto di 20 anni voluto e cercato. Partiamo da quel periodo creativo, quando l'artista di Montonate dedicava la sua vena creativa al mondo dei teatrini, di scenari complessi, ricchi, colorati. Tinte accese, esasperate come i volti dei personaggi che di quel mondo sono i padroni. Poi la mutazione, lavori che non indagavano più queste sensazioni, queste atmosfere; basti pensare alla serie 'segni d'Africa'. Questo il periodo che non si troverà in mostra a Cocquio, questo il vuoto, il salto che l'artista ha voluto fare. Non quindi una mostra retrospettiva ma l'artista stesso che si ripropone e si rimette in gioco.
Testa/coda – Un ritorno, una rivisitazione, una rilettura. A confronto, diretto, faccia a faccia i volti di allora e quelli di oggi. Da quando Luca Lischetti ha voluto far rianimare i teatrini, immortali, viventi. Un titolo 'Testacoda', che evidenzia questo ritorno, da un lato dettato dalla gestualità artistica, dall'altro dai soggetti stessi. "Considero la testa come quel segno, quel periodo pittorico figurativo che mi apparteneva tempo fa – spiega Lischetti – la coda è l'oggi, l'ultimo lavoro. Ma testacoda è riferibile anche ai soggetti delle opere, alle biciclette raffigurate, che volano e fanno incidenti voluti e non voluti". Per quanto riguarda lo spazio espositivo dell'Atelier Capricorno e dell'allestimento delle opere Lischetti afferma di voler collocare i lavori scultorei recenti al centro dello spazio espositivo che guardano verso i lavori precedenti, come se stessero dialogando, come se le opere stesse fossero degli spettatori.
L'abbraccio del passato – "Ed è questa la novità più eclatante del testa-coda di Lischetti. Il vero pensarsi indietro e andare a recuperare, quasi con sollievo, quel mondo farabutto e allegramente mascalzone di un tempo, quel giocare sapientemente con i fili di marionette e burattini, in un mondo tutto disarticolato, disossato, in cui i segni e il linguaggio di quel tempo passato ritornano più o meno tutti, ma con ovvia, maggiore consapevolezza; con le furbizie d'artista che lascia tasselli in rilievo, che costruisce con le proprie mani il proprio teatrino non più solo dipinto, per non ridursi al mero pittore di superficie, con più divertimento ancora, con la serenità degli anni, la quasi tranquillità dei propri traguardi. Con la piega furba ma innocente sulla bocca per aver trovato anche il coraggio di riprendersi il proprio passato", scrive Riccardo Prina, curatore della mostra.
Due facce, due mostre – Un balzo nel vuoto che sfiora solamente il rosso vero e proprio, quel colore, per mille motivi scelto, che ha rappresentato un punto di forza nell'arte di Lischetti fino a tempi recentissimi. Solamente una settimana fa ha aperto a Orta San Giulio la mostra con Mario Chiodetti, 'Anime in rosso', di cui l'artista si dice particolarmente contento. Lischetti inoltre per l'occasione espositiva a Cocquio ha rielaborato una acquaforte/acquatinta, che è stata stampata all'Atelier Capricorno in 50 esemplari e 10 prove d'autore.
'Luca Lischetti. Testacoda'
a cura di Riccardo Prina
inaugurazione sabato 25 ottobre ore 18.00
Associazione Culturale Atelier Capricorno
Via Fiume, 6
21034 Cocquio Trevisago (Va)
tel. 0332.619227
cell. 335.8129631
info@ateliercapricorno.net
www.ateliercapricorno.net
www.lucalischetti.it