Quest'anno Giovanni Testori avrebbe compiuto 90 anni, mentre invece sono 20 gli anni che sono trascorsi dalla sua morte. Pertanto, in omaggio alla grande figura di Testori a vent'anni dalla sua scomparsa, è stata allestita allo Spazio Oberdan di Milano una mostra in suo onore. Testori è stato protagonista scomodo della cultura italiana del ‘900, artisticamente eclettico e intellettualmente tormentato, si misurò, lasciando il segno, con poesia e racconto, pittura e critica d'arte, drammaturgia ed estetica.
La mostra ospitata presso Spazio Oberdan mette in evidenza i suoi aspetti di ricercatore nel campo dell'arte, attraverso la proposta coerente di opere di artisti europei che a Testori furono cari.
Il titolo dell'esposizione è "MILANO VIENNA BERLINO – Testori e la grande pittura europea", e questa mostra, curata da Mimmo Di Marzio in collaborazione con opera d'Arte, fa parte di una serie di eventi commemorativi, tra l'autunno 2013 e la primavera 2014, dedicati alla figura del grande critico d'arte, tra cui una grande mostra alla Pinacoteca di Brera (a cura dell'Associazione Giovanni Testori).
L'esposizione allo Spazio Oberdan mette in luce uno degli aspetti meno approfonditi della figura del poeta e critico d'arte, che fu un attento e appassionato talent scout dell'arte contemporanea, scoprendo molti artisti italiani che sarebbero poi divenuti famosi, ma anche contribuendo in modo decisivo a lanciare nel proscenio italiano giovani europei che sarebbero entrati ben presto nell'olimpo dell'arte, come i tedeschi "Nuovi selvaggi", i neo-espressionisti austriaci e svizzeri e i cosiddetti "Nuovi ordinatori" di area mitteleuropea.
Un'opera, quella di scopritore di artisti, particolarmente fervida nel corso degli anni '80, periodo del grande ritorno della pittura nell'arte contemporanea. La mostra seleziona alcuni tra gli artisti più importanti sostenuti da Testori, suddividendoli per aree geografiche tra Germania, Austria, Svizzera e Italia. Sono dunque esposte opere di grandi Maestri degli Anni Ottanta, come i tedeschi Rainer Fetting, Karl Horst Hodicke, Hermann Albert, Karl Klaus Mehrkens, Peter Chevalier, gli austriaci Gunter Damisch, Hubert Scheibl, Josef Kern, gli svizzeri Willy Varlin, Martin Disler, Samuele Gabai, e poi gli italiani Enzo Cucchi, Giovanni Frangi, Velasco Vitali e Alessandro Verdi.
In quel periodo, l'occhio critico di Testori rilevava il ritorno, sulla scena dell'arte, di tele e pennelli e di un linguaggio figurativo vicino all'avanguardia espressionista, per la violenza del gesto e del colore e per la deformazione dei soggetti.
La mostra, inoltre, raccoglie interviste video con alcuni
protagonisti che in quegli anni furono al fianco di Testori nell'organizzazione delle esposizioni, come i galleristi Alain Toubas, Enzo Cannaviello e Emilio Mazzoli.
Negli ambienti dello spazio a sua tempo disegnato da Gae Aulenti e Carlo Lamperti, si manifestano pittori tedeschi conosciuti come "Nuovi selvaggi", neo-espressionisti austriaci e svizzeri, "Nuovi ordinatori" di area mitteleuropea e un piccolo gruppo di pittori italiani (Enzo Cucchi, Giovanni Frangi, Velasco Vitali, Alessandro Verdi) che Testori contribuì a scoprire e sostenne nella metà degli anni ‘80.
Lo spazio temporale delle opere si colloca infatti tra gli anni '70 e gli anni '80 del secolo scorso, attribuendo valore di ricerca a opere che si sono poi affermate nella storia della pittura contemporanea.
Per tutti questi artisti in mostra, Testori svolse un fondamentale ruolo di talent scout, proponendoli alla conoscenza e al mercato, favorendo un dialogo tra espressioni artistiche che, In Europa, si andavano autonomamente affermando.
Tra gli artisti, le forti tinte di Rainer Fetting e le visionarietà di Willy Varlin, i paesaggi urbani di Giovanni Frangi e le ripercussioni mitologiche di Karl Horst Hodicke.
Il Testori narratore sembra rivivere nelle immagini di una raccolta che esalta il segno, ma induce a rivisitare la figura umana nelle sue espressioni a volte attonite, a volte violente, mai banali.
MILANO VIENNA BERLINO
Testori e la grande pittura europea
Dal 2 ottobre al 3 novembre 2013
Milano, Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2
Orari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30
martedì e giovedì dalle 10:00 alle 22:00
Chiuso lunedì
Ingresso libero
Info: tel. 02 77406302
www.provincia.milano.it/cultura