Clash significa contrasto, conflitto, scontro e sono i testi con una forte denuncia politica a fare rimbalzare il nome dei quattro ragazzi nelle taverne e nei pub di Londra dove sempre più uno strato sociale, sopratutto giovani, si ritrova. Il genere musicale è un punk-rock essenziale.  Hanno pubblicato sei album in otto anni con l’etichetta: Sony Music/Columbia; Epic.

“I neri hanno un mucchio di problemi ma non esitano a tirare un mattone, i bianchi vanno a scuola, dove gli insegnano a rimbecillirsi” in questa frase tutta la rabbia di “White riot”, tre accordi in 110 secondi e tutta la filosofia rivoluzionaria dei Clash svelata in uno dei brani più importanti del loro debutto 45 anni fa, il 1977, l’anno in cui il mondo fece punk.

Il primo album di Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon è il più istintivo, il più fiammeggiante. Una pietra miliare del punk (insieme a “Never Mind the Bollocks” dei Sex Pistols che uscirà a fine ottobre di quell’anno), e ci svela ciò che davvero rappresentano i Clash di quel momento: militanza politica, suono ruvido, un grido dritto in faccia figlio del senso di frustrazione e rabbia, il manifesto della vita nei sobborghi.

In quegli anni la Gran Bretagna era stretta nella depressione, nel malessere sociale che incendiava e alimentava l’alienazione urbana, il disagio giovanile humus determinate per la nascita del movimento punk. Il suono aggressivo, veloce e potente, era stato mutuato oltreoceano dai Ramones, che a loro volta si rifacevano al garage di fine anni 60 di Stooges e Mc5.

Le contaminazioni furono fondamentali per i Clash. La fine degli anni settanta fu un periodo difficile straziato dai conflitti sociali e dal dilagare del terrorismo. In Inghilterra nelle grandi zone periferiche e industriali brutalmente offese dal darwinismo di Margaret Thacher alimentava l’esigenza di affermarsi e il movimento punk era una via. I Clash unirono rabbia e ribellione perché la loro musica inseguisse una bellissima utopia; migliorare il mondo, la gente attraverso la musica. Erano ingenui, certo però di quella ingenuità ribelle perché Joe Strummer, Mick Jones, Paul Simonon e Topper Headon non ce l’hanno fatta a rendere questo pianeta un posto migliore.

All’epoca furono definiti “ The Only Band Matters” tradotto : la sola band che conta.

Nel 1977 esce LP The Clash seguiranno Give, nel 1978 Em Enough Rope, nel 1979 London Calling, nel 1980 Sandinista, nel 1982 Combat Rock e infine Cut the Crap nel 1985 tutti dischi d’oro tranne Cut the Crap disco d’argento. London Calling e Combat Rock di platino sia in Uk e sia in Usa.

Castrenze Calandra