Milano – Se non preventivamente informati, coloro che decideranno di visitare “The Falseness of Holes”, mostra ideata e prodotta dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro con la collaborazione della GAM, dell’artista Aleksandra Domanović vincitrice della 5° Edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura, rimarrà spiazzato in quanto, il tradizionale rapporto con la tridimensionalità, la percorrenza a 360° e l’eventuale tattilità è del tutto annullato.
La mostra, fatta eccezione per la “Portinaia” scultura di Medardo Rosso alla quale la giovane artista serba (vive e lavora a Berlino) si è ispirata, è del tutto virtuale.
L’unica possibilità visiva, per chi fosse sprovvisto di smartphone o tablet su cui scaricare il software di accompagnamento, sarà sperare nella benevolenza di altri visitatori muniti degli accessori richiesti o (forse) di apparati e personale messi a disposizione dalla struttura organizzativa.
Ancor più spiazzante nei confronti dei tradizionalisti, è l’intervista rilasciata da Medardo Rosso il 17 ottobre del 1907 al The Daily Mail. “Una scultura non è fatta per essere toccata, ma per essere vista ad una certa distanza, secondo l’effetto inteso dall’artista”
Di conseguenza non rimane che affidarsi alla voce guida della Portinaia collocata nella nobile sala del Parnaso che condurrà i visitatori ad esplorare alcuni luoghi legati all’infanzia della Domanović quali lo studio medico della madre, l’aula scolastica dei primi studi con la costante presenza del ritratto di Tito sino, passando attraverso un tunnel, la vastità di un deserto quale luogo dove l’idea di finito e infinito alimenta una ellissi tale da avvalorare l’intero progetto espositivo.
Insomma tutti con gli occhi bassi su piccoli schermi a guardare senza vedere, in un periodo dove sarebbe necessario tenere la testa ben alta.
Aleksandra Domanović – “The Folseness of Holes” –, GAM, Via Palestro 16.
Fino al 6 gennaio 2020.
Orario: martedì-domenica 9-17,30. Biglietti: intero Euro 10; ridotto Euro 8
Mauro Bianchini