È possibile rendere un luogo incantevole e ricchissimo di storia ancora più ineguagliabile in fatto di bellezza? Pare di sì. E così mercoledì 24 febbraio sono stati presentati al pubblico il nuovo allestimento museale e l'impianto illuminotecnico della Torre del Monastero di Torba e la guida storico-artistica dedicata al bene storico. "Un luogo – ha tenuto e precisare Marco Magnifico del FAI – che tutti noi abbiamo nel cuore anche perchè è tra i primi tesori ad essere diventato di proprietà del Fondo per l'Ambiente Italiano (aperto al pubblico dal 1986 e di proprietà della Fondazione dal 1977). Gli interventi di restauro, durati fino al 2008 e condotti da Pinin Brambilla, hanno riportato all'antico splendore il sito adagiato ai piedi del parco archeologico di Castelseprio. Ma gli scavi e i restauri non sono certo finiti". Se infatti questi ultimi anni hanno visto Torba al centro di importanti e delicati interventi per il miglioramento dello stato di conservazione del bene, a cominciare dal restauro degli affreschi di epoca longobarda conservati nella Torre e degli intonaci e frammenti d'affreschi della Chiesa di S. Maria, ora occorre rafforzare l'impegno collettivo per proseguire i lavori sull'antico sentiero che porta alla zona di Castelseprio e che è bisognoso di un generale ripristino e della pulitura dalla vegetazione infestante.
Un grande e unico sito – "Il sogno più grande – ha
spiegato Marco Magnifico – è quello di ricollegare Castelseprio a Torba, lungo l'antica via che grazie all'intervento della Soprintendenza stiamo recuperando. Sarà possibile comprendere così che non si tratta di due luoghi separati ma di una zona unitaria, con tratti di storia in comune". Un intervento non certo leggero o poco oneroso, tenendo anche in conto che i lavori si inseriscono in un complesso progetto di valorizzazione del complesso di Torba che il FAI ha intrapreso negli ultimi anni, anche in occasione della candidatura italiana I Longobardi in Italia. Centri di potere (568-774) per entrare a far parte delle Liste del Patrimonio dell'Unesco, insieme al Parco Archeologico di Castelseprio.
Ma a Torba è tempo di bilanci e di nuove iniziative. E da oggi l'antico monumento ha una risorsa, una ricchezza in più: un manuale tascabile, agile e ricco di informazioni sulla storia del complesso monumentale immerso nei boschi del varesotto. La guida, introdotta da un nostalgico scritto a firma di Giulia Maria Mozzoni Crespi (che ha recentemente passato il testimone ad Ilaria Borletti Buitoni), prosegue con i testi di Andrea Augenti (Difendere l'impero. Struttura e tecniche delle fortificazioni in età tardoantica), Paola Marina De Marchi (Tra Torba e Castel Seprio: le difese, l'abitato, il borgo), Lucia Borromeo (I Longobardi in Italia; Sede Monastica, fondo agricolo, bene pubblico: Torba dall'VIII secolo ad oggi; I restauri del FAI), Agostino Paravicini Bagliani (Il monachesimo femminile: dalle origini al Concilio di Trento), Carlo Bertelli (Gli affreschi della Torre e della chiesa) e Gigetta Dalli Regoli (L'enigmatico gesto delle Benedettine di Torba).