Milano – Partendo da schizzi e disegni, l’artista Santiago Miranda dà vita alle “Torri Cotte”, opere interamente realizzate a mano, secondo le tecniche tradizionali della ceramica che dal 30 marzo si possono ammirare negli spazi espositivi ADI Design Museum.
Le Torri Cotte nascono come modelli per costruzioni singole, che invitano al pensiero e alla prudenza ma allo stesso tempo spronano all’avventura. Nove famiglie o tipologie di torri concepite, create e costruite come un insieme di pezzi unici, tutti diversi fra loro, costruiti combinando per ogni gruppo un ridotto numero di elementi in ceramica, come mattoni vuoti all’interno, saldati dalla cottura in configurazioni sempre differenti.
Pensate e progettate singolarmente come modelli di luoghi per l’osservazione e la lettura, le Torri Cotte sono in debito sia con architetture realmente esistenti, come il minareto di Samarra o la chiesa di Grundtvig a Copenaghen, sia come luoghi di finzione letteraria, quali la torre prigione di Sigismondo in La vita è sogno o la torre senza scale della fiaba di Raperonzolo.
L’esposizione, allestita nel suggestivo spazio di archeologia industriale al piano interrato di ADI Design Museum, presenta le bianche torri in ceramica che, a seconda della loro disposizione nell’ambiente, creano un dialogo concettuale con i grandi disegni dello stesso soggetto, per poi andare a comporre un paesaggio condiviso di storie e narrazioni.
Una seconda tappa della mostra, intitolata “La Città delle Torri Cotte alla Ghiacciaia”, si aprirà dalla fine di aprile all’interno della Biblioteca di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, con un allestimento site-specific che ridisegna i rapporti fra le torri e lo spazio monumentale che le ospita.
L’inaugurazione della mostra, a cura di Sara Rizzo, è fissata per mercoledì 30 Marzo alle 18 nella sede di Piazza Compasso d’Oro (ingressi da via Ceresio 7, via Bramante 42, piazzale Cimitero Monumentale)
Note biografiche
Santiago Miranda dopo aver completato gli studi a Siviglia, nel 1971 si trasferisce a Milano dove cinque anni più tardi fonda King & Miranda Design con Perry A. King. Nel 1989 riceve il Premio Nazionale di Design in Spagna e, nel 1995, il Premio Andalusia di Design. Parallelamente alla sua attività professionale, esplora con ceramiche, video, disegni, testi e fotografie, altre forme del narrare.