F. Matticchio, Senza titoloF. Matticchio, Senza titolo

Piovaschi – Per una mostra che chiude, un'altra si apre. Franco Matticchio, geniale illustratore varesino, non c'è soluzione di continuità. Sono gli ultimi giorni, questi, fino a domenica 20, per "Piovaschi. Franco Matticchio poeta per immagini", una sorta di antologica,  non poi così frequente in Italia, negli spazi del Visionario a Udine, curata da Giovanna Durì per il Centro Espressioni Cinematografiche/Centro per le Arti Visive e per la Mediateca Quargnolo.

A zig-zag – Nella giornata di venerdì 18 va invece ad inaugurare un'altra sua personale, "Matticchio a zig zag", presso la Galleria dell'Incisione di Brescia, per la quale l'autore collabora da tempo, con l'inserimento di opere ad olio a far da corollario al repertorio classico dato da un cospicuo numero di lavori su carta. Ed è questa la differenza più evidente tra le due presenze espositive: acquerelli, chine, acqueforti nella mostra friulana, l'apertura ad altri medium in quella bresciana.

Dimensione affascinante
– Costante, la sua cifra stilistica, lo spirito, l'occhio rapido, l'essenzialità iconografica con cui mette in scena un'ordinarietà frustata di ironia. "Vorrei avere i suoi occhi" ha scritto di lui, in occasione della mostraa Udine,  Vincenzo Mollica, che di questi generi se ne intende. "Vorrei poter

F. Matticchio, Cappuccetto rossoF. Matticchio, Cappuccetto rosso

oltrepassare quella porta che conduce in una delle dimensioni più misteriose e affascinanti che mi sia mai capitato di percepire, in cui tempo, figure e cose sembrano comporsi come per un'istantanea, per poi continuare a fluire saggiamente senza meta".

Analogie – Lo spazio di Udine da qualche tempo ha dedicato la sua programmazione espositiva all'opera dei migliori illustratori italiani: dal bresciano Lorenzo Mattotti, a Gabriella Giandelli, a Guido Scarabottolo, allo stesso Gianluigi Toccafondo visto di recente al Chiostro di Voltorre. Una politica che, proprio a quella di Voltorre, è assimilabile per scelte artistiche e geografie espressive. La 'varesinità' di Matticchio, la sua specificità artistica, la sua stessa vocazione internazionale – nel 1999, per dire, ha disegnato la copertina del New Yorker – senza contare la fidejussione di Vincenzo Mollica, figura chiave nel comitato scientifico della nuova gestione del Chiostro, potrebbero essere elementi per auspicare un doveroso omaggio anche da parte della sua città.

F. Matticchio, Nascondino, olio su telaF. Matticchio, Nascondino, olio su tela

La chiamata di Sgarbi – A Brescia, intanto, è il critico Goffredo Fofi ad introdurre criticamente le sue piccole ma incisive e geniali trovate condensate in un foglio, un universo che lambisce la dimensione dell'infanzia, ma si lascia andare spesso ad uno sguardo laterale, obliquo della realtà. Una esposizione, si diceva, incentrata in una quarantina di lavori su carta e cinque olii. Per il cinquantenne Matticchio, affiancato nell'occasione da 25 tecniche miste di Guido Pigni, una nuova ribalta, dopo la piacevole e forse inattesa consacrazione come pittore ottenuta nei mesi scorsi: quando Vittorio Sgarbi l'ha scelto e inserito nella mostra "Arte Italiana 1968-2007. Pittura" al pari di un altro grande protagonista dell'illustrazione contemporanea come il citato Lorenzo Mattotti e di un genio come il compianto e rimpianto Andrea Pazienza.

Matticchio a zig-zag. Disegni e dipinti di Franco Matticchio
Galleria dell'Incisione
Via Bezzecca 4 – 25128 Brescia
inaugurazione 18 gennaio 2007, ore 18
dal 18 gennaio al 29 febbraio 2008
orari: dalle 17 alle 20
Chiuso lunedì
info: tel 030-304690 – Fax 030-380490
www.incisione.com
email: galleria@incisione.com