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Lonate Pozzolo – Creano un ordito non retto dal rigido rigore della tessitura le “Trame di Fiume” di Giovanni Mancin, personale a cura di Marta Barcaro e Gabriella Pedranti, la Ex Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo.
La successione segnica presente nei lavori dell’artista apre a un sussurrato moto armonico cadenzato da tratti, a volte bendefiniti, a volte frammentati pervasi da sfumature tali da portare a una idea di fuga verso altri spazi al fine di generare nuove forme e rigenerate trame.

La palpitante instabilità cromatica crea un fulcro centrale dal quale i toni si attenuano muovendo verso le zone periferiche a dire di come l’idea di confine, non sempre debba sottostare alla severità di limiti predefiniti.
MANCIN-24-225x300In tale misura la ruggine espansa sulla superficie delle sculture testimonia il connubio tra la materia e l’assidua e lenta percorrenza dei fenomeni naturali testimoniando una cadenza libera dalle lancette del tempo.
Su quelle corrose superfici, Mancin ( Casa e studio a Castelletto Ticino) ha collocato altre forme tridimensionali che al pari di una struttura monocellulare tendono a stabilire un rapporto di equilibrio tra sé, la forma a cui appartiene, lo spazio circostante, il potenziale originario, quello attuale e la sua futura metamorfosi.

Giovanni Mancin – “Trame di Fiume”, Lonate Pozzolo – Ex Dogana Austroungarica. domenica. Fino al 31 dicembre. Orario: sabato e domenica 10-18

Mauro Bianchini

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