Vicenza – Nella splendida cornice della Basilica Palladiana prosegue la suggestiva esposizioni di tre capolavori, ciascuno espressione di un messaggio profondo: San Girolamo di Caravaggio, Le quattro età dell’uomo di Antoon Van Dyck e un inedito lavoro dell’artista contemporaneo vicentino Arcangelo Sassolino dal titolo No Memory Without Loss realizzato appositamente per l’evento. Tra passato e presente l’implacabile scorrere del tempo, fissato dalle pennellate dei Maestri, riprende a fluire nelle forme mutevoli dell’arte contemporanea.
Per la prima volta nella Basilica Palladiana viene esposto uno dei quadri più importanti al mondo, il San Girolamo di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, realizzato nel 1606 e custodito nella celebre Galleria Borghese a Roma. Nel dipinto San Girolamo è raffigurato come uomo di studi dedito alla conoscenza. I toni freddi e caldi della tela evocano il rincorrersi degli opposti, la vita e la morte, il passato e il futuro e, in generale, lo scorrere inesorabile del tempo.
Il moto ciclico del tempo torna anche in una delle opere più importanti dei Musei Civici di Vicenza, Le quattro età dell’uomo di Antoon Van Dyck che racconta le stagioni dell’esistenza: l’infanzia, la maturità e la vecchiaia. Il dialogo tra i due maestri viene arricchito dalla presenza del contemporaneo Arcangelo Sassolino, già presente alla Biennale di Arte del 2022 per il Padiglione di Malta con un lavoro riferito proprio al Caravaggio, La Decollazione di San Giovanni Battista. In quel caso il dialogo tra Sassolino e Caravaggio era a distanza. Qui invece l’artista si misura fisicamente con la materialità del quadro presente in Basilica.
L’evento espositivo che rimarrà in calendario sino al 4 febbraio (visitabile da lunedì a domenica 10-18) offre la possibilità di ammirare da vicino opere di straordinaria bellezza e di partecipare alle numerose attività collaterali in programma come gli incontri con personalità di spicco del mondo della filosofia, dell’arte e della scienza.