Le nobili origini del libro d’artista risalgono agli ultimi decenni del XIX secolo, periodo in cui ebbero inizio le prime collaborazioni tra poeti e artisti.
Impossibile non citare la versione di “L’apres midi d’un Faune” di Stephane Mallarmé del 1876 accompagnata dalle opere di Edouard Manet e “Le voyage d’Urien” di André Gide del 1893 con litografie di Maurice Denis.
Con un acrobatico salto temporale arriviamo ai giorni nostri dove la collana Enciclopedia d’Artista configura il nuovo progetto di Treccani Arte.
Nella fattispecie ogni singolo volume appare all’un tempo opera d’arte, enciclopedia e libro d’artista ai fini di dare vita a una vera e propria collezione a tiratura limitata e numerata dagli artisti che hanno concepito integralmente il progetto.
Due le regole imprescindibili: il formato enciclopedico e l’ordine alfabetico delle voci.
Ad inaugurare la collana sarà “Psicoenciclopedia Possibile” di Gianfranco Baruchello, opera monumentale di un artista in grado di coniugare empaticamente forme tradizionali del sapere con parole che reinterpretano radicalmente l’idea di linguaggio.
Gianfranco Baruchello (Livorno 1924) dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita nel ’46 inizia a sperimentare l’immagine attraverso l’oggetto dando vita ai primi alfabeti concepiti ai fini di dare senso a un linguaggio strettamente legato alla figura.
La prima personale risale al 1963 presso la Galleria Tartaruga a Roma, subito dopo accolta a New York alla Galleria Cordier & Ekstrom.
Fondamentale risulterà, nei primi anni ’60, l’incontro e la frequentazione con Marcel Duchamp al quale dedicherà il volume “Why Duchamp”.
Da qui seguiranno riconoscimenti nazionali e internazionali, tra questi Documenta Kassel, il Guggenheim Museum e il MoMa di New York, il Deichtorhallen di Amburgo e in Italia il MAXXI di Roma e il MADRE di Napoli.
Inoltre come scrittore e poeta ha realizzato progetti per il Teatro alla Scala di Milano.
La Psicoenciclopedia è frutto di un minuzioso e titanico lavoro composto da 816 pagine con più di 120 voci ordinate alfabeticamente e 200 tavole a doppia pagina.
Inoltre di Baruchello sono presenti voci che derivano da scritti editi, inediti, da appunti e da trascrizioni di sogni, mentre le immagini sono frutto di una accurata scelta di materiali preesistenti.
Come il titolo stesso suggerisce, il motore portante del progetto consiste in una operazione di montaggio atto a coniugare verbo e immagini aprendo connessioni tra visioni poetiche, luoghi della memoria, reminiscenze del vissuto e scenari onirici.
Da non trascurare nel titolo il prefisso “psico” quale ago della bilancia tra conscio e inconscio.
Mauro Bianchini