Busto Arsizio – L’edificio che ospita la prestigiosa pinacoteca civica di origini settecentesche, fu tra XVII secolo e il XVIII dimora dei conti Marliani, proprietari del feudo e successivamente residenza Cicogna, tra 1799 e 1822. Era il 1960 quando il “Museo civico storico artistico” di Busto Arsizio venne istituito con apposita deliberazione del Comune. Già dall’anno precedente era attivo un comitato con il compito di dare forma all’idea di un Museo che custodisse in sé tutte le testimonianze storiche, ma soprattutto artistiche, entrate a far parte del patrimonio municipale. Per diversi anni, però, l’idea rimase sulla carta in mancanza di una sede adeguata che ospitasse i reperti e le opere d’arte. Nel decennio seguente gli amministratori lavorarono per dare alla collezione una sede definitiva: venne individuato Palazzo Marliani Cicogna, di proprietà Comunale. Negli anni a seguire fu anche sede degli uffici comunali e distrettuali. Solo intorno alla metà degli anni ’80 del secolo scorso, grazie ad un intervento di restauro una parte dello storico palazzo venne adibita a Museo. Il 3 maggio 1990, vennero presentate e aperte al pubblico le prime otto sale del palazzo in cui trovarono collocazione una cinquantina di opere tra dipinti, disegni, documenti e sculture. A partire da questo momento, il patrimonio civico venne suddiviso in due settori: da una parte la collezione museale, dall’altra le opere destinate a rimanere negli uffici e nelle sale di rappresentanza del Municipio. Al nucleo iniziale grazie alle donazioni e agli acquisti dell’Amministrazione si aggiunsero altre opere. Tra i preziosi lasciti si ricordano quelli di Gaetano Crespi Legorino (1991) e la donazione Don Marco Rossi (1994). Inoltre si può ammirare un prezioso nucleo di sculture e dipinti, dal Cinquecento al Novecento, di scuola lombarda eseguite da Giuseppe Nuvolone, Biagio
Bellotti, Giuseppe Bossi. Ed ancora, Francesco Hayez, Ernesto Treccani, Innocente Salvini, Arturo Tosi e, tra i più recenti, Dino Baranzelli, Giuseppe Rebesco e Aldo Alberti.
Dal 1996, inoltre, l’istituzione dei Premi di pittura della Città di Busto Arsizio permise occasioni di confronto sulle tendenze più attuali che portò a creare una nuova sezione dedicata all’arte contemporanea. Nel 2002 nuovi interventi di restauro resero possibile il raddoppio degli spazi espositivi, l’apertura di depositi attrezzati per le opere, spazi di servizio per archivi e biblioteca nonché un’area per le mostre temporanee. Dalle rassegne dedicate agli artisti
locali della prima metà del Novecento, a quelle di valore storico, che hanno mostrato immagini, ricerche e documenti inerenti il territorio, sino a quelle di valore didattico e ai laboratori a tema, proposti alle scuole e alle famiglie, per far vivere la collezione attraverso un approccio ludico e istruttivo. “Palazzo Cicogna – afferma Manuela Maffioli assessore alla Cultura – è la sede delle nostre Civiche Raccolte. Uno spazio nel quale si può ammirare la collezione e dove vengono esposti i lavori lasciati, dopo mostre o Premi, in donazione permanente all’Amministrazione comunale. E’ uno dei due musei di Busto (l’altro è quello del Tessile ndr) ed è una delle Domus della Cultura”.
Intanto, nella piazza antistante Palazzo Cicogna, si stanno concludendo i lavori di riqualificazione. In autunno inoltrato si riaprirà alla città con un nuovo scenario: dalla pavimentazione, alle aiuole fino alla fontana con suggestivi giochi d’acqua.
Civiche Raccolte d’Arte – Palazzo Cicogna,
piazza Vittorio Emanuele II. Info: T. 0331 635505
Orari al pubblico: martedì, mercoledì e giovedì 14.30 – 18; venerdì 9.30-13 /14.30-18; sabato 14.30 – 18.30 e domenica 15-18.30
La Redazione