Luce cangiante – L'arte entra direttamente dalla finestra. E' l'arte di James Turrell, l'artista di Santa Monica che ha concepito la propria abitazione in maniera tale che lo spettacolo luminoso di ogni sua gradazione entrasse senza mediazioni negli spazi domestici e che cangiando infinite volte, fosse ogni volta, irrepetibile. La stessa irrepetibilità che si può provare a Villa Panza alzando gli occhi e guardando una delle sue tre installazioni – Sky Window 1, Sky Space 1 e Virga – realizzate nel corso degli anni settanta quando il conte pescava a piene mani nelle visioni di artisti non ancora del tutto accreditati dalle grandi istituzioni.
Trentacinque anni dopo – Turrell è uno di questi. Conte e signora – ricorda Giuseppe Panza in un volume dedicato alla sua collezione – rimasero folgorati da quella luce naturale cosmica e pura, che l'artista sapeva anche combinare, senza alterarne il senso, con quella artificiale. Lo vollero a Varese, prima installazione permanente della sua vita; invito accolto con entusiasmo. A distanza di quasi 35 anni, il Turrell che tornerà sul colle di Biumo è un altro artista, per consapevolezza dei propri mezzi e per via di una statura ormai non discussa.
Il cono estinto – Vi arriverà a giugno, ma la mostra dedicata a quello che è certamente il progetto della vita, il Roden Crater Project, si apre già in questi giorni. Un viaggio virtuale dentro quell'utopia per metà già realizzato per metà ancora in fase progettuale che Turrell coltiva da decenni, fondendo la fascinazione incantata della luce con la rigorosità delle leggi scientifiche, della fisica, dell'astronomia. Una serie di ambientazioni ipogee nel corpo interno di un cono vulcanico estinto noto come Roden Crater in una zona desertica dell'Arizona. L'opera d'arte ambientale più impressionante e suggestiva, per la monumentalità intrinseca del sito e la grandiosità del progetto. Che già tuttora, e ancor di più quando il complesso progetto di scavo e di modifica verrà portato a termine, consente di catturare e interagire percettivamente con la luce solare, lunare e stellare, attraverso dei sofisticati osservatori astronomici a occhio nudo, dando la sensazione inebriante di essere affacciati sul bordo estremo del pianeta e da lì osservare i fenomeni celesti.
L'animazione virtuale – Il progetto è a suo modo collegato all'intendimento collezionistico di Panza, il cui sostegno all'artista dai primi anni settanta consentì a Turrell di muovere i primi passi in quella direzione. Di proprietà del conte sono esposti, dunque, i primi disegni di quell'idea; ma la comprensione globale del progetto è data da animazioni digitali in grado di far percepire al visitatore la sensazione di un vero e proprio viaggio nel cono vulcanico, negli ambienti realizzati o solo in parte ipotizzati, in un alternarsi di simulazioni luminose, diurne e notturne. In mostra anche una video intervista dove Turrell stesso, sul luogo, spiega il suo intervento. A sostegno del tutto modelli fisici in bronzo, ideati dall'artista e realizzati, a tiratura limitata, dall'Hausler Contemporary di Monaco; il soundscape , poi, appositamente realizzato da Maria Pia De Vito, Michele Rabbia e Maurizo Giri.
Oltre la luce. Il Roden Crater project di James Turrell
Villa Panza – Piazza Litta 1 Varese
dal 16 maggio al 17 agosto 2008
orari:10 – 18 (tutti i giorni escluso i lunedì non festivi)
Info: 0332/283960
Fax 0332/498315E
faibiumo@fondoambiente.it