Milano – Non si è fatto mancare niente Ugo Nespolo: cinema sperimentale, pittura, scultura, disegno, collages.
Come estratti dal cilindro di un prestigiatore le opere in mostra a Palazzo Reale rivelano la misura della sua straordinaria versatilità in grado di traslare oggetti dalla loro funzionalità naturale verso dinamiche surreali, ironiche e fiabesche.
Il titolo dell’esposizione “Nespolo. Fuori dal coro” a cura di Maurizio Ferraris inquadra quanto l’artista piemontese, classe 1941, sia stato da sempre difficilmente inquadrabile in contesti artistici di varia natura pur avendo collaborato con Pierre Restany e partecipato a eventi riconducibili all’arte povera e alla Patafisica con gli amici Baj, Fontana, Pistoletto, Boetti e Merz.
Tornando allo specifico espositivo emerge come la serie dei numeri si riveli un caleidoscopio di forme e colori dove il sovrapporsi delle cifre crea ritmiche gioiose, quanto irriverenti.
Come un navigato giocoliere Nespolo anima teatrini percorsi da sottili lazzi donando ad ogni personaggio fisionomie e caratteriste espressive tali da conferire ad ognuno di loro dinamismo e carica recitativa.
E quando l’esotico incontra l’ordinario tutto si muta in un fantasmagorico balletto.
Nei libri, alle parole non sono affidate funzioni narrative, la ragione del racconto è demandata a sinuosi connubi tra forme e colori, mentre note volanti nel loro sfaldarsi animano corollari segnici il cui direttore d’orchestra non può che risultare “Fuori dal coro”.
“Nespolo fuori dal coro” – Palazzo Reale, Piazza Duomo 12. Fino al 15 settembre. Orari:lunedì 14,30-19,30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9,30 – 19,30; giovedì e sabato 9,30-22,30. Ingresso libero
Mauro Bianchini