Si va dall’ A di Aulico, Albissola, Alchilico alla Z di Zanuso, Zeno, Zocchi.
Di tali estremi è strutturato il poderoso volume “Dizionario Fontana” edito da Quodlibet (pp.736, Euro 32) per la curatela di Luca Pietro Nicoletti, in collaborazione con la Fondazione Fontana, il cui scopo divulgativo è fare conoscere l’artista attraverso le parole chiave della sua vita.
Più di tremila le voci redatte da oltre sessantacinque studiosi di differenti generazioni e nazioni che hanno conosciuto e frequentato con intenti accademici il lavoro del Maestro italo-argentino , nato a Rosario nel 1899 e morto a Comabbio nel 1968.
Lucio Fontana era di casa anche a Sesto Calende tanto che Renato Milano, artista a sua volta stimato dallo stesso Fontana, lo aveva più volte ritratto su pellicola con la sua cinepresa a 8 mm.
Attraverso peculiari ricerche plastico pittoriche, Il Maestro ha contribuito al sovvertimento e alla ridefinizione dello spazio e della sua percezione, attuando una produzione che non si era esaurita con i tagli, i buchi e con gli ambienti spaziali, ma era proseguita attraverso una ben distinta pluralità di sperimentazioni.
Mettendo in risalto il differente uso di tecniche e di materiali usati da Fontana, il testo percorre con brevi incisi critici i rapporti avuti con intellettuali e artisti del suo tempo; scorrono i nomi di Munari, Francesco Somaini, Dadamaino, Melotti e Piero Manzoni.
Sono inoltre annoverate mostre, rassegne, esposizioni sino ai progetti mai portati a termine.
Alle presenze a più Biennali di Venezia e Documenta, vengono accostate le committenze sacre e civili e il ciclo dei dipinti mai realizzati.
“Dizionario Fontana” – Quodlibet pp.736. Euro 32
Mauro Bianchini