di Cristina Pesaro

Dal 28 febbraio al 17 marzo verrà presentata al Castello di Masnago la donazione di Silvano Colombo dedicata al nonno Enrico Bianchi che fino agli anni ’60 in via Morosini era titolare di una fonderia di campane nota in tutta Italia e all’estero. Oltre a due suoi ritratti di Federico Gariboldi e di Aldo Mazza sono esposti dei pastelli di Gariboldi raffiguranti operai dell’impresa intenti al lavoro. Per il resto si parla di ritratti di antenati e della moglie di Enrico, Ada Tonta che lavorò nella fabbrica con il marito e poi, alla sua morte, la diresse con il figlio.

Silvano Colombo ci racconta come e perché è avvenuto questo lascito: “Il sindaco Davide Galimberti con molta prontezza ha accolto la mia richiesta di donazione e soprattutto accettato di fare memoria di mio nonno Enrico Bianchi del quale nessuno a Varese conosce niente. L’idea che il nipote parli del nonno era fondamentale per me perché io ho sempre avuto nei confronti dei miei “Carissimi nonni” – libro che ho scritto del 1980- una particolare predilezione. E adesso che mi trovo ad aver passato gli ottant’anni, è una cosa che mi riempie di orgoglio fare questa donazione alla città di Varese, alla mia città ma sopratutto alla memoria di mio nonno Enrico.

Le opere facevano parte di un “sacrario di famiglia” ma visto che il tempo passa e non si sa come sarà il futuro è venuto il momento che altre persone conoscano chi sono stati i miei antenati. Spero e mi auguro che questo sia un piccolo esempio per altre famiglie affinché si impossessino della memoria storica di Varese e donino qualche opera alla città.

Per segnalare l’intraprendenza di mio nonno Enrico voglio ricordare un episodio che è stato illustrato in un piccolo libretto stampato pochi anni fa nel quale si vede il nonno che, su una barca, trasferisce cinque campane di bronzo via lago, da Porto Ceresio a Cressogno. Questa circostanza ha una connotazione particolarmente importante per me: prima di tutto perché trasferire cinque campane sul lago – dal momento che non c’era ancora la strada statale da Gandria a Porlezza -non era cosa da poco. Poi perché queste campane erano dirette a Loggio, un paesino a metà costa tra Cressogno e la Valsolda, dove, guarda caso, viveva il mio professore Remigio Colombo del liceo classico di Varese: la coincidenza vuole che proprio quelle campane di mio nonno suonarono a  morto in occasione nel funerale di Remigio Colombo.

Un fatto in particolare inoltre mi ha fatto pensare come a Varese non ci fosse memoria di mio nonno: nel 1937 venne incaricato di ampliare il concerto di cinque campane del ‘700 del Santuario di Santa Maria del Monte aggiungendone altre otto. L’arciprete di allora si congratulò per l’esecuzione perfetta e per l’intonazione. Nessuno però se ne ricorda più…”

 

Silvano Colombo, è egli stesso un personaggio: storico dell’arte, è stato direttore dei musei civici di Varese dal 1965 al 1989. In quei 25 anni ha realizzato numerose iniziative per far conoscere il museo di Villa Mirabello – allora unico museo civico – grazie anche al supporto di lungimiranti assessori tra cui, in particolare, Salvatore Caminiti con cui realizzò due importantissime mostre su Cairo nel 1983 e l’anno dopo su Guttuso proiettando Varese anche all’estero con significative mostre-scambio con l’Unione degli Artisti Sovietici. Ha inoltre contribuito ad importanti acquisizioni di opere seicentesche e settecentesche che oggi fanno parte della collezione civica e incoraggiato fondamentali donazioni: basti ricordare quella della “Tamar di Giuda” da parte di Sai Vita o “Sera d’autunno” di Pellizza da Volpedo da parte di Jeanne Brambilla.

 

Musei Civici di Varese, Castello di Masnago – via Cola di Rienzo 42

dal 28 febbraio 2019 al 17 marzo 2019

da martedì a domenica: 9.30-12.30 e 14.00-18.00

Info: 0332 820409