di Varese
Anche il vicesindaco Carlo Baroni e gli Assessori Giuseppe Montalbetti e Simone Longhini si sono lasciati coinvolgere nei "percorsi al buio" del Museo Tattile allestito in Villa Baragiola. Affidandosi alle guide, hanno avvicinato con le mani lo spazio, le forme e gli oggetti esposti.
Quello di Villa Baragiola è un museo giovanissimo che offre la possibilità di un'esperienza conoscitiva e didattica nuova e per certi versi inedita, tanto per i vedenti quanto per i non vedenti.
Dal racconto di Sara Menzaghi, Dede Conti, Livia Cornaggia, fondatrici del Museo Tattile di Varese, si apprendono racconti incoraggianti e di successo, di condivisione e apprezzamento da parte del pubblico. "Mi è capitato di sentire un bambino – spiega Livia Cornaggia – esclamare: "Questo è il museo più bello del mondo!" oppure di sentirmi chiedere da una visitatrice "non più bambina" se poteva venire in Museo anche solo per leggere il quotidiano, tanto è bella ed accogliente l'atmosfera che si respira quì. Sono apprezzamenti che ti convincono che il percorso seguito fino ad oggi è buono e ha fatto breccia nella mente e nel cuore di chi ci ha voluti conoscere. Sono parole che ti fanno ben sperare per il futuro e che ti spingono a migliorare e a cercare sempre nuove idee".
Sono già tantissime le scuole coinvolte nei "percorsi al buio". Ma non bisogna pensare che il Museo Tattile sia nato solo per i più piccoli. Anche i visitatori con qualche anno in più possono riscoprire come in queste sale venga infranto il tabù che vede il museo come una sorta di "tempio sacro", di olimpo che allontana e mette soggezione.
Quello Tattile, invece, è un museo dove non è vietato toccare e dove la via preferenziale per conoscere e approcciare il mondo passa proprio per le dita e i polpastrelli.