E’ facile pensare a un antico servizio da tè chiuso all’interno della vetrinetta di un museo. Più difficile è immaginare che, aperta la vetrina, qualcuno ne estragga una tazzina e la usi come spunto per un vero tè pomeridiano. In questo caso, oltre alle voci degli ospiti, dovremmo immaginare la bevanda e il suo profumo che si diffonde per le stanze del museo.
Tutt’altro che immaginazione, Tea Room è la proposta del Museo della Ceramica – Giuseppe Gianetti per il sabato pomeriggio saronnese a Villa Biffi. In collaborazione con Speziando, negozio di tè e spezie, dopo i primi due incontri sui colori e le tipologie di tè abbinate ai diversi momenti della giornata, il percorso si concluderà il 14 aprile con i tè aromatizzati e profumati. Mara De Fanti, direttrice e conservatrice del museo, descrive questa particolare iniziativa: “Nel corso di questi appuntamenti, che prevedono la degustazione di alcune tipologie di tè, spieghiamo al pubblico la storia di questa bevanda, soprattutto attraverso l’osservazione dei nostri servizi di maiolica e porcellana”.
Al cuore dell’iniziativa c’è una collezione di preziose ceramiche del Settecento, europee e asiatiche, che comprende servizi da tavola disegnati per il tè, il caffè e la cioccolata. “In questi appuntamenti approfondiamo questa parte della nostra collezione. Il pubblico, invitato a consumare del tè, viene a conoscenza dell’origine di questo rito, di come si beveva il tè nelle corti settecentesche, o nelle case regie e di qui, poi, mostriamo alcuni pezzi. Sono io stessa a prelevarli dalle vetrine per permettere di ammirarli da vicino”.
Accanto a mostre temporanee, collezioni permanenti ed eventi, il museo ha a cuore la didattica. Il processo di realizzazione di un’opera in ceramica è complesso, per questo, accanto ai workshops di ceramica Raku, nel 2017 è stato avviato anche un corso sulla sua modellazione. “Ogni volta si sperimentano tecniche differenti e si producono oggetti di vario tipo che alla fine vengono cotti nel nostro forno. La didattica è per noi fondamentale, perchè consente di approcciare un’arte ancora poco nota. – prosegue la De Fanti – Una delle ragioni è che, all’interno della storia dell’arte, fino al Novecento la ceramica è stata poco studiata”. I laboratori e le visite guidate al Museo hanno proprio lo scopo di avvicinare il pubblico anche a quest’arte. Un ulteriore motivo che ne spiegherebbe il ruolo secondario, si fonda su un pregiudizio antico: “La ceramica è sempre stata considerata un’arte minore perché nasce dall’idea dell’utilizzo, cosa che invece manca nelle arti maggiori. – osserva la curatrice – Se, invece, pensiamo a un quadro non ci viene in mente un utilizzo. Quello della manualità avvilente, è uno scoglio non ancora superato”. Ma degli elementi presenti in museo si coglie soprattutto il ruolo di rappresentanza, di pubblicità per le case nobiliari che li possedevano in quel dato momento storico: “lo scopo principale di questi oggetti non era certo l’uso, ma la dimostrazione dell’importanza del loro possessore. Inoltre – sottolinea – le stesse maioliche e porcellane richiedono abilità tecniche così impressionanti che, dal punto di vista esecutivo, non hanno nulla di meno rispetto alle arti maggiori”. Sulle tavole di Villa Biffi, oltre a un corposo gruppo di Meissen, prima manifattura a proporre nel Settecento la ceramica in Europa, si sono posati anche un piccolo nucleo orientale proveniente da Cina e Giappone ed elementi afferenti dal resto d’Europa. Un’incantevole collezione di oltre 700 pezzi ben nota all’estero.
Di recente, un gruppo di opere pittoriche è giunto ad impreziosire Villa Biffi. Il ragionier De Paoli, amministratore della famiglia Biffi, ha lasciato in donazione sia quadri della corrente del Novecento che chiaristi. “Saronno è sede di un centro studi proprio dedicato al Chiarismo, così abbiamo pensato di presentare al pubblico anche questi dipinti”. Durante gli incontri serali della rassegna Raccontare l’arte, il 19 aprile, il 3 e il 17 maggio, le relatrici Nicoletta Colombo, Lorella Giudici ed Elena Pontiggia affronteranno i temi della natura morta, del paesaggio e della figura umana con parallelismi riguardanti la collezione di ceramiche”.
Le tre serate, in collaborazione con il Centro Studi sul Chiarismo Francesco De Rocchi e la partecipazione di Pier Rosa De Rocchi, saranno un sentito ringraziamento per la donazione ricevuta e un gesto di profondo affetto nei confronti della città.
Michela Sechi
TEA ROOM. La stanza del tè
Sabato 14 aprile ore 17.00:
Tè aromatizzati e profumati. Tè nero e vaniglia, Tè verde del bosco e dei folletti, Rooibos indian dream.
RACCONTARE L’ARTE. Incontri
Giovedì 19 aprile, 3 maggio e 17 maggio ore 20.30
L’ATELIER DEL MUSEO. Corsi per adulti e ragazzi
Corso di modellazione della ceramica
Workshop Ceramica Raku
Sabato 14 e 28 aprile
Sabato 12, 19 e 26 maggio* (raku)
*incontro con cottura 3/4 ore
Per informazioni, costi e prenotazioni:
segreteria@museogianetti.it Tel/Fax 02 9602383 www.museogianetti.it