La mostra è stata organizzata lo scorso anno e presentata al meeting di Rimini per i cento anni dalla nascita di Guareschi. Da oltre un anno i pannelli fotografici che ripercorrono la storia dell'uomo e dell'artista girano per l'Italia, e dopo Castellanza, ora è la volta di Varese. Promossa dall'Associazione Culturale Kolbe e dall'Amministrazione Comunale, noi l'abbiamo visitata. E grazie all'ideatrice e alla curatrice della mostra, Laura Ferrerio, abbiamo imparato qualcosa in più sulla vita artistica dello scrittore.
Come nasce l'idea di una mostra su Guareschi?"
"Innanzitutto perchè Guareschi è un uomo libero e un uomo vivo a distanza di quarant'anni dalla sua morte, e ha tantissimo da insegnare a noi oggi. In tanti dicono che ci sarebbe bisogno di qualcuno come Guareschi che possa veramente insegnarci la libertà di coscienza, a non aver paura e a non scendere a compromessi con la propria coscienza, essere pronti anche a soffrire e a soffrire, a pagare di persona per non venir meno a ciò in cui si crede. Per questo penso che siauna lezione importantissima anche per noi.
"Ricordiamo che Guareschi non è solo il papà di Don Camillo, ma un artista a tutto tondo, vero?"
Guareschi è stato una personalità ricchissima, ed ha lavorato unpò in tutti i campi dell'informazione. E' stato un grande scrittore (paragonato da alcuni persino al Manzoni), un grande giornalista che ha fatto opinione alla sua epoca e che ha veramente influenzato l'esito di alcune battaglie, come le elezioni del 18 aprile 1948. E' stato un autore di cinema: ha scritto la sceneggiatura e i dialoghi non solo dei film su Don Camillo, ma anche di altre pellicole, ed è stato di ispirazione per alcuni registi, come Lina Wertmuller che ha tratto da uno dei suoi racconti più belli il film "Il clandestino".
E poi è stato autore per la radio, cartellonista, autore di manifesti pubblicitari, di pubblicità per la televisione nei suoi ultimi anni di vita.
Una personalità poliedrica, insomma: ha scritto non solo "Don Camillo e Peppone", la sua saga più famosa, ma anche dei romanzi molto belli prima della guerra, quelli che lui definiva come romanzi di cuore e d'avventura. E poi anche il capitolo dedicato alla famiglia (Il Corrierino delle Famiglie, lo Zibaldino, Vita con Giò, in cui parla di sè, della sua famiglia e dei suoi figli, facendoci capire anche la portata della sua personalità come educatore.)"
"Oggi la politica e la vita quotidiana, di cui tanto Guareschi si è occupato, sono cambiate. Perchè questo successo senza tempo per la saga di Don Camillo?"
La cosa impressionante è che questi vecchi films degli anni '50 in bianco e nero continuano ad essere visti ogni volta che passano in tv, e continuano ad avere un audience altissima. C'è da chiedersi il perchè. L'unica spiegazione è che Guareschi ha sempre parlato al cuore delle persone. I film sono la minima parte della sua opera, e bisogna ricordare anche che spesso Guareschi ha avuto un rapporto difficile col cinema, si lamentava perchè i registi non sempre sapevano tradurre veramente sullo schermo il suo spirito,quello che lui voleva comunicare, ma tendevano un pò a ridurre tutto alla dimensione comica, all'umorismo, alla macchietta.
Guareschi, invece, soffriva perchè quello che lui voleva comunicare era, in realtà, molto di più. Tornando ai suoi films, hanno fascino proprio perchè escono dal cuore e dalla vita di Guareschi e parlano al cuore di tutti. Diversamente ci sarebbe da stupirsi di come mai i suoi libri siano stati venduti in tutto il mondo, tradotti in più di trecento lingue, e non si capirebbe perchè questi libri possano avere un fascino così grande su un finlandese, un coreano, un tailandese, un australiano o un eschimese; insomma come possano persone così lontane ad appassionarsi alla storia di un prete e di un sindaco della bassa parmense degli ani '40. Unica spiegazione è proprio quella che il cuore dell'uomo è uguale ad ogni latitudine, in ogni cultura, e Guareschi parla al cuore, quindi ci si capisce subito."
"Non muoio neanche se mi ammazzano. L'avventura umana di Guareschi"
22 ottobre-5 novembre
Villa Baragiola
Via Caracciolo – Varese
Orari di apertura: 9.00-13.00;15.00-17,30. Chiusura lunedì pomeriggio. Ingresso libero.
Prenotazione visite guidate per scolaresche e non: 347/6763598 (ore 14-20)
Eventi collaterali: venerdì 30 ottobre, Auditorium Comunale ex cinema Rivoli, via dei Bersaglieri 1, proiezione del film "Il decimo clandestino", regia di Lina Wertmuller, 1989 (tratto dall'omonimo racconto di Guareschi). Presentazione a cura di Laura Ferrerio e Riccardo Prando.
Venerdì 6 novembre, ore 21, "A cena con Guareschi", Agriturismo Corte dei Brut, via Campi Leoni, Groppello di Gavirate (prenotazioni: 0332.747980, posti limitati)