Un "forsennato" fine settimane di mostre, tra Varese e dintorni, come non se ne vedeva da tempo. Non troppe ma malauguratamente in contemporanea sovrapposizione. Un vizio antico che non c'è verso di far dismettere.
Tavernari a Barasso, Corto Maltese al Chiostro, Adriano Bozzolo al Castello di Masnago, Giorgio Vicentini in galleria Duet Art. Pittura e scultura varesina e le esotiche atmosfere del personaggio inventato dal veneziano Hugo Pratt per il debutto del nuovo corso del Chiostro di Voltorre.
In tutti e quattro i casi,comunque, un bagno di folla: un segnale che le mostre, almeno nel giorno delle inaugurazioni, sono un fenomeno vitale, di cui la gente ha ancora fame e voglia. Come al solito, per altre valutazioni occorre attendere i riscontri sul lungo periodo.
Però interessante è quanto il nome di Vittorio Tavernari, nel ventennale della morte e con una mostra annunciata di sole carte, peraltro strepitose, sia in grado di attrarre al di là della mozione degli affetti, tanti artisti che hanno fatto corona al suo omaggio: dalla vecchia guardia Uboldi, Secol, Tognola, Scampini, sodali di artisti come Corrado Pellegrini fino a giovani scultori come Niccolò Mandelli e Paola Ravasio, tutti impressionati ancora dalla potenza plastica dei fogli dello scultore.
A salutare l'altro grande vecchio della scultura Adriano Bozzolo a Masnago, oltre agli stessi Scampini e Ravasio, l'altra giovane scultrice varesina Sara Tardonato c'erano invece i soci del Circolo degli Artisti da cui la mostra è stata promossa, capitani dal presidente, l'avvocato Zuccaro e un pubblico di più diversa natura.
Atmosfera inevitabilmente più giovane alla Duet Art per Giorgio Vicentini, in grado di captare negli ultimi tempi virtuose energie nell'aria e cercato come mai dai mezzi di informazione per questa mostra che non ha disatteso le promesse. Luca Scarabelli, Riccardo Paracchini, Ermanno Cristini, Metamusa al completo, ma anche la decana della pittura del avaresotto Liliana Bianchi ed ancora Claudio Benzoni, piuttosto che Sara Frattini e Paolo Zanzi e la redattrice di Arte, Licia Spagnesi.
Chicco Colombo, Emilio Ghiggini, Ermanno Cristini, l'architetto Elena Brusa Pasqué, tra gli altri, si sono invece mischiati ad un pubblico certamente illustre ma inedito, fatto anche di nomi non varesini da Silvio Bonelli a Paul Davis alla vedova del grande incantatore-disegnatore-fumettista Dino Battaglia per ricordare Hugo Pratt; un pubblico sicuramente selezionato e motivato verso il genere specifico. In attesa che, dopo il cambio della guardia, si concretizzi lo zoccolo duro del pubblico inaugurale, il primo a risentire delle discontinuità di un museo.