Castelletto Sopra Ticino (NO) – Più che mai in momenti in cui revisionismo e negazionismo tendono a riabilitare un personaggio che alla fine del secondo conflitto mondiale ha lasciato le città italiane dilaniate dai bombardamenti e ha causato oltre mezzo milione di morti a causa delle sue mire espansionistiche a altri zimbelli palestrati misconoscono l’esistenza dei campi di concentramento, la mostra ”Una questione morale. Resistenza e attualità” a cura di Cristina Moregola, in corso presso la sala polivalente Albino Calletti a Castelletto Sopra Ticino, ristabilisce l’oggettività storica rendendo onore a coloro che hanno combattuto contro le dittature nazi fasciste, con foto scattate da partigiani durante il periodo della Resistenza accanto alle quali la curatrice ha invitato undici artisti ad interpretare liberamente le condizioni di vita e la forza ideale di periodo.
Sull’idea di rifugio ha lavorato Azelio Corni mentre ad interpretare le fisionomie dei singoli sono stati Alfredo Caldiron, GP Colombo e Armando Fettolini.
A raffigurare l’impossibilità di esprimere qualsivoglia opinione differente da quella dettata dal regime concorrono le opere di Silvia Cibaldi e Annalisa Mitrano.
Definiscono le difficoltà e l’asprezza della guerra di Liberazione partigiana i lavori di Marina Chiò e Eugenio Cerrato.
Giovanni Mancin ha raffigurato il concetto di territor30io quale luogo d’azione entro il quale combattere e proteggersi.
Le bandiere sventolanti delle truppe partigiane nelle città liberate hanno trovato compimento nel trittico di Alberto Peruzzotti.
Sul valore fondativo della Costituzione, quale cardine di ogni democrazia, si è espresso con raffinata concettualità Mario Ferdeghini.
“Una questione morale. Resistenza e attualità” – Sala Polivalente Albino Calletti, Via Gramsci 2. Fino al 25 maggio. Orari: lunedì – sabato 0,30-13/14,30-18. Chiuso lunedì mattina e venerdì e sabato pomeriggio.
Mauro Bianchini