Ospiti graditi – Ci saranno anche quest'anno, come già l'anno scorso. Come già due anni fa. E pazienza se ancora non sono tra gli ospiti principali. Se la politica dei piccoli passi ancora non li colloca tra i protagonisti dell'annunale edizione de Les Rencontres d'Arles, la più importante manifestazione dedicata alla fotografia in campo internazionale. Loro, i fotografi di Click Art's e dell'Archivio Fotografico Italiano, associazioni made in Castellanza e in Busto Arsizio sono lì, nella piazza principale a presentare un volume dedicato proprio alla cittadina di fondazione romana con tanto di presentazione scritta dal sindaco.
Il tempio della fotografia – Claudio Argentiero, anima dei progetti fotografici che da anni vivificano in provincia di Varese, e che hanno portato a Castellanza già diverse edizioni della Festa della Fotografia ed altri stimolanti momenti di confronto, è la voce della spedizione: "E' il tempio della fotografia – esordisce – il luogo del dialogo incessante di tutta una città con e sulla fotografia. Una dimensione impensabile, una attenzione introvabile se paragonata a quanto avviene in l'Italia".
Arles by night and by day – Due sono i progetti che saranno presentati tra le pieghe degli Incontri che andranno a cominciare il 3 luglio per concludersi a metà settembre. Il primo è il libro, già citato, Arles, itinerari visivi, con fotografie realizzate oltre che da Argentiero, da Umberto Armiraglio, Sandro Maffei, Alessandra Milani e Andrea Valsecchi. Il risultato di diverse trasferte effettuate nel corso degli ultimi mesi, messe a frutto girovagando per la città di giorno e di notte.
L'Arles che ci piace – Una diario a colori e in bianco e nero, senza preclusioni, ma con tutto l'amore che può scaturire, la riconoscenza, il rispetto, per questo piccolo gioiello di storia, di architettura, di cultura che è Arles. "Omaggio – scrivono gli autori – a una città che ci ha accolti con fascino tra le sue mura, tra palazzi antichi e borghi di un tempo, e genti dalla mente e lo spirito aperto e ospitale, o lungo il Rodano, che scorre placidamente al soffio di una brezza persistente, che l'alba rende variopinto, come i colori tenui provenzali. Questa è l'Arles che ci piace raffigurare e vivere".
Place de la Rèpublique – "E' un momento unico – continua al telefono Argentiero – perchè in pochi giorni si concentrano il meglio della fotografia mondiale, galleristi, critici, i migliori autori, le nuove tendenze. E non importa se noi presentiamo i nostri lavori in maniera indipendente, senza un invito ufficiale. L'importante è che ci sia data la possibilità di farlo, in uno spazio prestigioso, come sarà il luogo dove presenteremo la mostra e il volume, due sale nella centralissima Place de la Rèpublique".
Terre d'acqua – L'altro progetto, promosso in questo caso da A.F.I., l'Archivio Fotografico Italianodi recente formazione e che ha in aprile presentato ai civici musei di Busto la mostra Terre di Lombardia, è il progetto De terre et de eau: mostra e volume in copie numerate, con immagini realizzate da Argentiero, Umberto Armiraglio, Alessandra Milani e Christian Fabris, tra Camargue e Piemonte ad unire idealmente due terre e due culture.
Nuovi orizzonti – Gli autori partiranno alla volta di Arles per rimanervi almeno l'intera prima settimana. "Si possono creare contatti significativi – conclude Argentiero – anche con galleristi importanti, poi naturalmente si deve fare i conti con il quotidiano, con i propri obiettivi, con la propria realtà. Di certo questi incontri sono una occasione per allargare la mente e i nostri orizzonti e non è da escludere che si possa cercare qualche nome, lì ad Arles, da invitare alle nostre prossime iniziative sul territorio". Lo speriamo e ce lo auguriamo.