Come mai per cento anni una città lombarda ha legato i suoi vissuti musicali a un compositore di Pesaro? Che ci fa Rossini a Busto? Lo spunto per approfondire questa curiosità arriva in occasione dei festeggiamenti che celebrano il secolo di vita dell’Associazione Musicale Rossini.
Paola Colombo, coordinatrice didattica della scuola e ricercatrice storica musicale, dopo lunghe ricerche e approfondimenti, ha ricostruito alcuni fatti giungendo a una sorprendere conclusione che vede protagonisti sentimenti e arte.
Tutto parte da un’opera d’arte: il ritratto di Gioacchino Rossini. Una grande tela firmata dall’artista fanese Giovanni Pierpaoli, esponente significativo della pittura
ottocentesca, di proprietà dell’associazione. Fino a qualche anno fa troneggiava nella sede poi, per motivi di sicurezza, fu collocato, ed è tuttora visibile, nelle sale delle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna.
Ma dalle ricerche affiora la presenza di un altro ritratto del compositore, a firma dello stesso autore, esposto al Museo teatrale alla Scala di Milano. Il mistero si infittisce….e le ricerche dell’instancabile storica continuano negli archivi del territorio fino a raggiungere la biblioteca Federiciana di Fano dove finalmente trova delle tracce sorprendenti.
Rossini arriva a Busto per una storia d’amore.
“Ho scoperto – racconta Paola Colombo – che nel 1917 Ester, figlia di Giovanni Pozzi (impresario teatrale appartenente ad una famiglia tra le più ricche di Busto nonché proprietaria del vecchio teatro di piazza Santa Maria) sposa Amedeo Billi, un nobile di Fano, ufficiale del Regio Esercito”.
“Il quadro, proprietà di Billi, arriva dunque in città a seguito del loro legame sentimentale che si coronerà con il matrimonio, di cui ho trovato il certificato nel corso delle mie indagini. Sarà Busto la città dove trascorreranno la loro vita, come testimonia la cappella funebre Pozzi, nel
cimitero cittadino (entrata principale sul lato destro)”.
“Per quanto riguarda invece l’altro ritratto, evidentemente arriva alla Scala di Milano per motivi legati alla frequentazione dell’ambiente. Ai tempi infatti i nostri imprenditori vedevano nel teatro un motivo di crescita culturale e aggregazione”.
Sono ancora tanti gli inediti che Paola Colombo ha in serbo e che svelerà in una sua prossima pubblicazione… Intanto, qualche piccola anticipazione è svelata nella serie di cartoline, sempre realizzate in occasione del centenario, che ripercorrono alcuni momenti significativi di questi anni.
“Mi piaceva l’idea di dare ai cittadini qualcosa di facilmente godibile, fruibile e simpatico con
questo pacchetto di immagini che ho chiamato ‘Le emozioni di 100 anni in 30 scatti di ricordi’. Un lungo lavoro di archivio – rivela la coordinatrice- mi ha permesso di trovare documenti e fotografie che ho selezionato con criterio cronologico, soffermandomi sugli eventi più importanti. Tappe che come finestre si aprono sulla memoria”.
“Tra i soggetti scelti, per citarne alcuni, mi piace evidenziare un sonetto, scritto su commissione nel 1879 dal pittore Pierpaoli (l’autore del ritratto), per le nozze di una nobildonna sinigagliese e che vorrei fosse esposto, in futuro, accanto all’opera
dedicata a Rossini. Ancora una volta emerge il legame musica-arte, filo conduttore di tutta questa storia”.
E le immagini scorrono con tante altre curiosità come la pubblicazione sul periodico “La voce del Popolo” di una pubblicità che annuncia, il 6 dicembre 1918, una straordinaria liquidazione ai grandi magazzini cittadini la “Risorgente”. Curioso poi il fatto che a Milano, il giorno successivo si riapriva dopo l’incendio, la “Rinascente”. Busto fu tra le prime città in Italia a vendere abiti preconfezionati”.
E ancora si può ammirare Ariodante Coggi fondatore della Rossini e tra i promotori, nel 1910 a Varese, della scuola musicale G.B. Pergolesi, ora Civico Liceo Musicale; ritratti di musicisti e allievi, documenti e altri simpatici scatti del volto di una città che cambia, con i suoi gusti e le sue storie fatte di personaggi e tradizioni”…
Insomma preziose testimonianze da collezionare reperibili presso la sede dell’associazione di via Volta (villa Ottolini – Tosi).
Accanto alle curiosità anche una lunga serie di appuntamenti accompagnerà tutto il 2018.
L’Associazione Musicale Rossini, in collaborazione con il Comune, ha infatti programmato un calendario ricco di iniziative ed eventi, come la prima edizione del Festival BA Classica (iniziato il 29 gennaio), oltre a conferenze, incontri (anche per le scuole) e concerti.
Infine, sulle tracce di Rossini anche a tavola. Il maestro pesarese fu un grande personaggio a livello culinario. “Famose le serate organizzate nella sua villa a Passy, fuori Parigi, un salotto dove non solo si suonava, ma si mangiava e beveva con prodotti rigorosamente provenienti dall’Italia. In questo paese trascorse l’ultima parte della sua vita”.
Per ricordare le ricette del Maestro sarà organizzata una cena con menù rossiniano che avrà luogo il 15 giugno, nel centro cittadino.
E per concludere con “note” di dolcezza, non si dimentichino i cioccolatini “Tartufini Rossini”, ideati per l’occasione da Paola Colombo e realizzati da una pasticceria locale, in omaggio alla passione del Maestro per il tartufo che amava definire “il Mozart dei funghi”.
E.Farioli