Spiccato senso dell’umorismo, una buona dose di ironia, intuizione e rapidità, sono alcune delle doti che caratterizzano i vignettisti. Nella categoria delle più famose “matite al vetriolo”, l’artista Tiziano Riverso. | ||
“Nasco come aspirante fumettista ma l’incontro con il grande maestro della satira, Gaspare Morgione, mi cambia la vita. Con lui inizia una nuova esperienza all’interno del quotidiano locale “La Prealpina” (del quale era condirettore oltre che giornalista e vignettista). Il primo incarico è stato realizzare disegni da affiancare ad articoli di “cronaca nera”… Poi, mi accosto alla satira. Da lui, penna gentile ma ficcante, ho imparato il “mestiere”del vignettista”. Tecnicamente la vignetta rappresenta il cuore del fumetto. Quali difficoltà differenziano la creazione dell’uno e dell’altro? “La vignetta è sicuramente più semplice, anche se satirica. Prendi la notizia e attraverso particolari meccanismi, costruisci. Nel giornale è l’articolo di fondo riassunto in un disegno accompagnato da una battuta. Il fumetto è tutta un’altra cosa, soprattutto se si deve illustrare un testo scritto da un altro autore. Occorre studiare, documentarsi e approfondire la materia. In questi giorni sto lavorando a un fumetto ispirato alla prima Guerra Mondiale… Potete immaginare quanti testi devo consultare …”. La vignetta satirica ieri e oggi. Anni fa se ne vedevano parecchie. Ultimamente meno…. “Diciamo che il periodo storico è stagnante. Spesso mi capita di riguardare alcune vignette realizzate nel 2000 e potrei tranquillamente riutilizzarle cambiare solo il volto dei protagonisti. Le situazioni sono le stesse. Cambiano i nomi ma non i meccanismi. Il fatto che se ne vedono di meno è dovuto alle querele milionarie. Gli editori ora temono o meglio non hanno più soldi e preferiscono evitare… Nel mio piccolo, nonostante negli anni abbia collezionato una decina di querele, non mi arrendo. Pubblico le mie vignette sui social ispirandomi a notizie che mi colpiscono in modo particolare”. Ami il rischio….. Reazioni? “Devo dire che c’è molta attenzione ma anche un “grande cortile”. La gente non è pronta a cogliere lo spirito della battuta… A volte mi stupisco della chiusura mentale di tante persone…Rimpiango i mitici anni della rivista satirica locale “La Baraonda” quando i protagonisti delle vignette erano i politici e i personaggi locali. Un passaggio molto importante che metteva a fuoco la realtà cittadina, rendeva famosi i suoi esponenti che diventavano i “Vip” …. Passiamo alle caricature. Come nascono? “Si deve sempre cogliere il particolare. In questo caso, come per i ritrattisti, occorre entrare in empatia e in sintonia con la persona che hai davanti, sfiorandola. Non si disegna solo un viso, ma quello che c’è dentro e le emozioni. Poi, giocando in modo scherzoso, cogliere l’essenza”.
Oltre alle collaborazioni con testate nazionali e locali, Riverso ha illustrato numerose copertine di CD e di libri tra i quali spiccano quelli umoristici satirici di Flavio Oreglio, Ale e Franz e di Leonardo Manera. Con questi cabarettisti trascorre anni di grande divertimento partecipando al gruppo di Zelig. Poi le mostre, numerose e prevalentemente allestite in Liguria, a Sanremo, in occasione del Festival. Il fumetto è il tuo grande amore… una passione che condividi attraverso corsi e laboratori… “E’ terapeutico…. Occorre saper costruire una storia completa e raggiungere un obiettivo. E’ un film sulla carta. Inventarlo non è semplice. Ci si deve allenare molto ma alla fine è un esercizio che apre la mente, un grande aiuto! Per questo organizzo corsi per bambini, disabili, adulti ed ultimamente anche ai dirigenti d’azienda. Con una carriera così ricca di esperienze è possibile avere un sogno nel cassetto? “Si….. Mi piacerebbe raccontare la vita degli artisti famosi disegnando i luoghi in cui sono nati, o vissuti, in compagnia di un operatore e di un regista. A distanza di 100-200 anni calcare le “orme” dei grandi pittori, catturare i cambiamenti dei paesaggi, metterli a confronto con gli scorci originali, cogliere quelle loro emozioni e farle diventare mie…. Tutto questo registrato in tempo reale e trasformato in un fim-documentario. Sarà difficile poterlo realizzare, soprattutto per i costi della troupe. L’ho proposto alla Rai….Ma penso che rimarrà un sogno nel cassetto….”. Tiziano Riverso: triverso@gmail.com
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Elisabetta Farioli
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UNA VITA A FUMETTI
Tiziano Riverso racconta il proprio stile caratterizzato da disegni e ironie