Lugano – A tracciare la vita fotografica di uno dei più grandi Maestri del reportage del Novecento concorre al MASI “Unseen Colour” dove, attraverso cento stampe digitali a colori scattate dal 1939 ai primi anni ’50, si omaggia Werner Bischof.
Le immagini in mostra mettono in evidenza come Bischof (Zurigo 1916-Truilo 1954) abbia compreso in anticipo le potenzialità del colore in anni in cui dominava il bianco e nero.
Nel corso della sua carriera utilizzò tre differenti macchine fotografiche tra cui una Rolleiflex, nota per i negativi quadrati. Una maneggevole Leica e l’ingombrante Devin Tri-Color Camera che utilizzava il sistema della tricromia.
La mostra si apre con scatti di moda dei primi anni ’40, per proseguire con descrizioni di città quali Berlino, Dresda, Colonia e regioni limitrofe devastate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, sino al volto di un bambino di Roermond, nei paesi bassi, straziato da cicatrici causate dall’esplosione di una mina.
Nel 1951 Bischof si reca in Asia e in Giappone fissando su pellicola costumi e abitudini di quelle popolazioni, nonché ritratti atti a definire gli umori di quelle genti.
A chiudere il percorso espositivo appaiono immagini che documentano il lungo viaggio iniziato tra le architetture di New York, poi proseguito in America centrale dove l’artista rimase affascinato dai misteri della cultura Inca.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo (edito da Scheidegger & Spiess e Edizioni Casagrande) accompagnato dai testi di alcuni tra i più autorevoli storici della fotografia.
Werner Bischof – “Unseen Colour”- Lugano – MASI, Via Canova 10. Fino al 2 luglio 2023. Orari: martedì, mercoledì, venerdì 11-18. Giovedì 11-20. Sabato e domenica 10-18.
Mauro Bianchini