La storia – Fondata a Milano nel 1978 da Alberica Trivulzio, attuale presidente di Federvami, l'associazione dei volontari per i musei, si estese poi a Venezia, Firenze e Roma. L'associazione nasce e segue i principi fondanti della "Carta del Volontariato": raduna cittadini che investono il proprio tempo e le proprie capacità per la collettività, opera senza guadagno economico, libero da ogni forma di potere; svolge attività di conoscenza e divulgazione del patrimonio artistico. Nel tempo ha purtroppo perso l'area veneziana e di recente anche la collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze, ma non per questo perde d'importanza sul territorio nazionale. Anzi si arricchisce di nuove sedi. Come quella, ad esempio, di Varese.
Il V.A.M.I di casa nostra – Nella Città Giardino fu il professor Eugenio Giustolisi, attuale rettore dell'Università c ittadina della terza età, a fondare l'associazione, di cui è rimasto socio onorario; rimase presidente fino al 2000 quando subentrò Giuliana Bonardi Bianchi, personalità di grande carattere e di livello morale e culturale, professoressa di Lettere e Filosofia, campionessa nazionale di tennis deceduta nel 2003. D'allora il presidente è Gilberto Vannini, toscano di nascita, ex membro dell'Aeronautica militare e funzionario Alitalia, con una grande passione per l'arte e la cultura in genere.
Per chi nasce il V.A.M.I – A Varese nasce per Villa Mirabello, relativamente alla sezione archeologica, con la quale collabora circa vent'anni. Una lunga collaborazione, messa in forse, dai recenti, duraturi restauri, che di fatto hanno interrotto una continua e proficua linea di continuità con il Museo. A tutt'oggi è ancora in forse il riavvio delle attività, una volta completata la totale riapertura dell'edificio. A Villa Mirabello i volontari si occupavano principalmente dell'assistenza agli studenti delle scuole primarie e secondarie.
Gli altri luoghi – Chiuso al pubblico il Mirabello, l'attività del Vami si è trasferita al Castello di Masnago dove ha trovato posto la pinacoteca civica. I volontari si occupano di accompagnare i visitatori alla scoperta dell'edificio e degli affreschi storici. Poi c'è il Museo Baroffio del Sacro Monte, frequentato poco dai varesini, ma che lascia incantati i turisti stranieri; il V.A.M.I tra le altre cose fornisce anche l'accompagnamento in lingua inglese, francese, tedesca, olandese e spagnola. In questo luogo è stato anche studiato un percorso per bambini disabili.
Altra sede è quella della Provincia, Villa Recalcati, dove oltre a riunirsi mensilmente (ogni ultimo mercoledì del mese) i volontari si rendono disponibili per eventi culturali e manifestazioni particolari.
Il gioiello dei gioielli – Villa Cagnola, dimora di una splendida collezione, sede della Fondazione Paolo VI, a Gazzada Schianno. Nel 1990 il VAMI è stato chiamato a collaborare da Giuseppe Marzoli, fiduciario dello Stato Vaticano, già presidente degli Amici del Sacro Monte. L'associazione rispose subito con entusiasmo e iniziò collaborando alla catalogazione dell'immenso patrimonio artistico della Villa; attualmente questa è la sede dove i volontari svolgono il maggior numero di assistenze, nel 2007 hanno accompagnato 1680 visitatori.
Non per soldi ma per amore – Cultura e impegno sono due costanti dei membri V.A.M.I, continui sono gli aggiornamenti per offrire un servizio sempre migliore. Ma non chiamiamoli guide! Questa è una definizione per chi fa visite turistiche di professione ed è stipendiato. Il V.A.M.I di Varese si definisce un gruppo di amici che offrono il loro entusiasmo, il loro tempo e le loro capacità a chi desidera conoscere qualcosa di più della bella terra varesina e dei suoi tesori artistici.