Il Morazzone trasloca a Milano? – "La mostra su Pierfrancesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, si farà ma a Milano". Una dichiarazione, quella del presidente della Fondazione Labus Pullè Pierpaolo Cassarà, che suona quasi come una minaccia. A suo dire la città giardino e i suoi amministratori non sono stati in grado di far decollare un progetto di tale portata culturale; così, Cassarà fa le valigie e trasferisce l'antologica all'ombra della Madonnina. Una doccia fredda che nasconde una vicenda spinosa fatta di insulti e querele tra il Comune di Varese, quello di Morazzone e il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi che, annunciato come curatore di grido della mostra, ha voltato inaspettatamente le spalle al progetto. Motivo? L'abbattimento della famosa villa Liberty di Morazzone. Nell'intervista rilasciata a Rete55 è proprio l'avvocato Cassarà a fare il punto della situazione: "Stiamo stringendo gli ultimi accordi con le istituzioni milanesi. Il grande dispiacere è che questo progetto ideato dalla Fondazione Labus sia nato a Varese e, per ragioni purtroppo evidenti, si sviluppi altrove".
La replica del Sindaco Bianchi – Davanti all'accusa di non essere in grado di organizzare eventi artisticamente validi il Sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi, risponde così: "Quello che vuol fare l'avvocato Cassarà non lo posso sapere, quello che il mio Comune e quello di Varese faranno lo so e lo posso promettere. La mia amministrazione ha stanziato a bilancio 25 mila euro per portare le opere del Mazzucchelli a Varese, pensiamo anche di allargare la mostra ad altri celebri pittori lombardi del Seicento. Palazzo Estense, il capofila dell'organizzazione, ci ha coinvolti nel progetto e io non posso far altro che confermare che sarà un evento di grande portata."
Qualche indiscrezione – Sulla sede, sul recupero delle risorse economiche e sui possibili curatori è già trapelata più d'una indiscrezione. Parteciperanno alla sponsorizzazione il Comune di Morazzone, quello di Varese, Provincia e Regione. Si reperiranno, inoltre, dei fondi da privati. I luoghi espositivi papabili potrebbero essere Villa Panza o il Castello di Masnago. Sicuramente non sarà Andrea Spiriti lo studioso che curerà l'aspetto artistico perchè, ai tempi, incaricato da Sgarbi. I curatori saranno esterni (il nome di Giovanni Agosti è già stato pronunciato in pubblico) e gli organizzatori, molto probabilmente, saranno gli operatori che collaborano già con Palazzo Estense.
L'ironia di Campane – Dal canto suo, il dirigente dei servizi culturali del Comune di Varese Andrea Campane ironizza sulle dichiarazioni di Cassarà e, raggiunto telefonicamente, afferma: "Sono felice che l'avvocato sia riuscito nel suo intento, sarò lieto di visitare l'esposizione a Milano. Posso solo dire che noi ci stiamo lavorando ma il progetto è lungo, complesso e dispendioso; sarò felicissimo di annunciare che la mostra sarà allestita a Varese solo quando la giunta avrà approvato il progetto. A differenza di Cassarà io credo che i progetti non si annuncino ma si facciano".
Per l'ennesima volta la mostra sul Morazzone è al centro di un'animata polemica. Dal canto nostro ci auguriamo che l'evento, che racchiuderà una settantina di tele provenienti da tutto il mondo, possa svolgersi a Varese, terra d'origine del celebre pittore seicentesco. Farsela scappare sarebbe una grande occasione persa e confermerebbe una Varese incapace di organizzare eventi di grande portata.