Si apre la mostra temporanea “Intorno ai vasi sacri – Cinque maestri del design italiano ripensano il calice”. | ||
Si tratta di un’esposizione di design del sacro, in cui cinque famosi autori italiani reinterpretano matericamente e secondo il linguaggio del nostro tempo la forma dell’oggetto “calice”, vaso sacro dal pregnante significato liturgico e rituale.La mostra, già presentata nel mese di aprile al Complesso Museale “Chiostri di Sant’Eustorgio”, è stata curata da Marco Romanelli e Carlo Capponi col patrocinio del Vicariato alla Cultura dell’Arcidiocesi di Milano e organizzata in collaborazione con La Triennale di Milano/Triennale Design Museum e Material ConneXion Italia, azienda che ha messo a disposizione dei designer selezionati la sua “Materioteca”.
Protagonisti di tale mostra sono cinque tra i massimi interpreti del design italiano: Antonia Astori, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Alessandro Mendini e Paolo Rizzatto, artisti di fama, che per qualità artistica, sensibilità e perché veri e propri “maestri” nel loro settore sono stati chiamati a “ripensare il calice”, ideando nuove forme per creare vasi sacri, quali moderni simboli di una contemporanea sacralità. Infatti, come dice Marco Romanelli nella sua introduzione alla mostra “…un calice, come ogni altro oggetto disegnato in un determinato momento storico, deve parlarci di quel tempo preciso o, al limite, farci intravvedere il futuro”. “Dal punto di vista formale, per molti secoli, i calici hanno rispecchiato lo stile del proprio tempo”, proponendosi come forme d’arte e oggetti moderni e contemporanei. Dal secondo dopoguerra però le cose iniziano a cambiare e il rapporto tra oggetto realizzato e la linea del tempo diventa sempre più labile e meno chiaro, fino alla definizione di uno “stile senza tempo”, creando stilistiche ibridazioni confuse e di produzione meccanica, dove non si coglie più la manifattura artigianale. Questo è il presupposto da cui nasce la mostra “Intorno ai vasi sacri”: ai cinque progettisti selezionati è stato infatti chiesto di realizzare loro originali e moderne interpretazioni dell’oggetto calice, simbolica e preziosa suppellettile atta ad accogliere il vino/sangue di Cristo, usando la “lingua del nostro tempo”. In tale occasione saranno esposti in Museo – oltre ai calici, agli schizzi e ai disegni di progetto dei cinque progettisti – anche alcuni esemplari di altri calici, provenienti dalla Collezione d’arte di Monsignor Pasquale Macchi, oggi conservati presso il Centro Espositivo, a lui dedicato, presso la prima cappella del Sacro Monte di Varese. Si tratta di calici di epoche e aree geografiche diverse, che consentiranno un interessante confronto stilistico tra ciò che è oggi e ciò che è stato all’epoca di Mons. Pasquale Macchi. La mostra sarà visitabile a partire da sabato 9 settembre, tutti i mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.00 alle 18.00 e tutti i sabati e le domeniche dalle 10.00 alle 18.00 fino a domenica 12 novembre. L’ingresso al museo: intero a 5 € e ridotto a 3 € è comprensivo della mostra temporanea. Per informazioni contattare il 366.4774873 – 328.8377206 o scrivere a info@museobaroffio.it Redazione |