Futuro Anteriore Spazio Tempo ospiterà dal 26 al 31 marzo 2015 Vedere le città invisibili, mostra personale di Isabella Angelantoni Geiger su Le città invisibili di Italo Calvino. Un percorso di emozioni, dove i pensieri sono visibili attraverso una quindicina di disegni e sculture realizzate con tecnica mista. Con i suoi lavori l'artista vuole raccontare delle storie e trasformare in immagini le sensazioni suscitate dalla lettura di Calvino. Le sue linee sono pensieri. Sono una rappresentazione reale di entità astratte. Sono l'essenza di immagini e modelli. Sono la riduzione ai minimi termini di illusioni e sogni, speranze e desideri, ma anche di paure e tormenti, di dolori, di manie. Sono linee che fanno da filo conduttore; sono tracce da seguire per ricucire insieme brandelli di vita già vissuta e di vita che ci attende.
"Da qualche anno conduco una ricerca personale su questo testo – spiega Isabella Angelantoni Geiger – e ho finalmente raggiunto un primo obiettivo: raccontare per immagini le emozioni che hanno suscitato in me questa lettura. Vedere le città invisibili è ovviamente un gioco di parole tipica di Calvino che aveva uno spiccato intuito per l'assurdo e l'originale, in più mi piace Paul Klee, grande maestro dell'astrattismo al quale mi ispiro, che diceva L'arte non deve rappresentare il visibile, ma rendere visibile l'invisibile, e in questi lavori voglio cercare di rendere visibili i miei pensieri", le mie linee sono la rappresentazione reale di entità astratte, essenza di modelli, riduzione ai minimi termini di desideri, sogni, emozioni, ma anche di ossessioni, fobie, dolori, sono linee tracce che fanno da filo conduttore, tracce che dobbiamo seguire per ricostruire brandelli di vita vissuta e di vita che ci attende".
Si sente in sospensione e vuole parlare attraverso figure sospese per aria. Impegnata in un percorso di ricerca dell'essenziale e di una sintesi di parole, segni, atti ed energia, l'artista è partita dal disegno e da piccoli spazi dalle sottili linee nere per approdare alla terza dimensione, dove i suoi segni grafici sono diventati fili di metallo: "li uso di preferenza ormai perchè questo materiale mi permette un alto grado di manipolazione. Questo plasmare con le dita mi porta a realizzare delle gabbie – racconta Isabella Angelantoni Geiger – sono le gabbie in cui viviamo, gabbie mentali. Un insieme di nodi da sciogliere e fili persi da ritrovare oppure legami da cucire o, in alcuni casi, da ricucire".
Vedere le città invisibili di Isabella Angelantoni Geiger
dal 26 al 31 marzo 2015
La mostra sarà inaugurata giovedì 26 marzo alle ore 18.30.
Futuro Anteriore Spazio Tempo
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