Nell'ambito del ricco programma di iniziative promosse a Milano per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, si è inaugurata nelle sale della GAM Galleria d'Arte Moderna, in via Palestro 16, una mostra tesa ad indagare il rapporto tra "Giuseppe Verdi a le Arti".
Il percorso espositivo documenta – attraverso una selezione di dipinti, sculture, bozzetti, costumi e fotografie – gli episodi più significativi di collaborazione degli artisti alle opere verdiane e approfondisce il tema dei rapporti di amicizia di Verdi con alcuni esponenti del mondo artistico, in particolare Domenico Morelli, Francesco Hayez, Vincenzo Gemito, Giovanni Boldini.
Le opere in prestito si alternano, in un percorso articolato attraverso le sale monumentali del primo piano della Villa Reale, alle collezioni della GAM che conservano una serie di testimonianze significative degli ambienti letterari e musicali della Milano ottocentesca e degli artisti legati da vicende anche biografiche a Giuseppe Verdi.
"Nelle sale di Villa Reale va in scena non il Verdi musicista e grande compositore, ma l'uomo Verdi, artista completo e amante di tutte le arti, anche quelle figurative" ha dichiarato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Nella Sala da Ballo la sezione centrale della rassegna documenta, attraverso alcuni capolavori di Francesco Hayez e Domenico Morelli, lo scambio dialettico che intercorse tra la grande pittura di soggetto storico e il melodramma, quindi tra la pittura e la produzione musicale operistica dell'Ottocento. Il legame professionale che Verdi seppe instaurare con alcuni artisti – e il suo personale intervento nell'ideazione di ogni aspetto relativo alla rappresentazione teatrale, dalla realizzazione delle scenografie, alla recitazione alla confezione dei costumi – viene approfondito nella Sala del Parnaso attraverso una selezione di costumi di scena, bozzetti e figurini di proprietà del teatro alla Scala.
I rapporti di Verdi con le arti figurative, tuttavia, non si esaurirono in questi scambi: oltre ai profondi legami di amicizia con artisti come Morelli e Vincenzo Luccardi, Verdi fu un collezionista e amatore d'arte e alcune opere provenienti dalla collezione privata del maestro permettono di definire meglio la fisionomia di Verdi committente e i suoi gusti in fatto d'arte. In ultimo, non si può non considerare come la figura di Giuseppe Verdi abbia ispirato gli artisti e come il mito verdiano sia stato consacrato proprio dalle opere di artisti quali Vincenzo Gemito e Giovanni Boldini che, ispirati dalla figura del compositore, ne hanno consegnato immagini divenute vere e proprie icone contemporanee.
Giuseppe Verdi e le Arti
Dal 5 dicembre al 23 febbraio 2014
Milano, GAM, via Palestro 16
Orari: da martedì a domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30
L'ingresso è consentito fino a 15 minuti prima della chiusura
Chiuso i lunedì non festivi, 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre
Ingresso libero