Una mostra a tappe – Veronica Casagrande è protagonista dell'estate di Sesto Calende, sua città adottiva, dopo il trasferimento dall'Argentina. Presente con Gladys Colmenares e Daniela Quaglia nella collettiva "Arte Via. Andata e Ritorno" negli spazi della Galleria Pro Sesto, ora una mostra personale sarà a lei dedicata nel locale "Gira e Rigira" della città. La scelta, vagliata insieme al curatore Paolo Torresan, è quella di svelare al pubblico una Veronica diversa, attraverso suoi lavori più datati, risalenti al 2004-05. Mostrare dunque, le tappe precedenti che l'hanno portata passo dopo passo ad approdare ai suoi colorati collages, con i quali si è fatta finora conoscere nella provincia di Varese, presenti anch'essi in mostra a testimoniare l'evoluzione dell'artista.
Percorso artistico e biografico – Scopriamo così che l'attenzione dell'artista in quegli anni era rivolta a scandagliare le profondità dell'essere femminile. Oltre a costituire la tappa di un percorso artistico, quindi, queste opere traducono anche a livello personale la necessità di una riflessione sul significato dell'essere donna. Sulla tela pochissimi i colori utilizzati, se non quelli dei materiali a cui l'artista affida il compito di simboleggiare con delicatezza la natura femminile: fiori, semi, foglie e petali. Elementi naturali che, sa da un parte comunicano fragilità, dall'altra parlano soprattutto della capacità di trasformazione e rinnovamento insita nella natura della donna.
Essere donna – "Ho utilizzato questi elementi naturali che simboleggiano la fertilità, la trasformazione del proprio corpo e la capacità di generare la vita, insita in essi come nel corpo femminile" commenta l'artista. Il processo di metamorfosi e crescita, sia fisica che psicologica, della donna, è evocato attraverso il corrispettivo cammino del piccolo seme fino allo sbocciare del fiore. Un'evoluzione non priva di insidie e difficoltà, dovuto all'insinuarsi di sentimenti a volte dilanianti, come conferma l'opera "ferita d'amore", in cui emergono squarci sulla carta. L'artista usa infatti, oltre a fiori e semi, anche altri materiali, come la carta di riso, che rendono la superficie mossa e vibrante e al contempo testimoniano i primi approcci verso quella modellazione della carta che la porterà ai più recenti collages. Qua e là emergono anche le prime parole, questa volta di mano dell'artista stessa, ad evocare una sorta di diario personale, di sentimenti custoditi e di parole non dette, trattenute dentro di sé.
Ritratto interiore – Quello che compare sulla tela è, in effetti, un ritratto al rovescio della donna, uno sguardo all'interno, che porta a galla la sua interiorità. Se tentiamo di immaginare l'animo femminile lo pensiamo così come Veronica l'ha reso con le sue tele: superfici frastagliate e leggere, a volte lacerate in qualche punto, dominate da una luce chiara e soffusa, a metà tra il bianco e il rosa, disseminate di petali, fragili nella loro essenza, forti nella loro natura generatrice.
'Superfici femminili e altre visioni…'
personale di Veronica Casagrande
30 luglio – 31 agosto 2009
presso il locale "Gira e Rigira", via XX settembre 15, Sesto Calende
Orari: tutti i giorni, 8.00-23.00
Inaugurazione: 30 luglio 2009, ore 18.00