coll. Isolabella
A Villa Necchi Campiglio, nel cuore di Milano, l'esposizione che rende omaggio a uno dei grandi maestri del Novecento italiano, proporrà al pubblico 43 opere, di cui 29 dell'artista, appartenenti alle Collezioni Isolabella e Gian Ferrari, e quattordici opere di artisti internazionali della Collezione Isolabella che interpretano il tema della prima guerra mondiale.
La mostra, curata da Elena Pontiggia, non vuole solo ricordare i cinquant'anni della morte di Sironi (1885-1961), ma vuole anche essere un omaggio ai centocinquant'anni dell'Unità d'Italia presentando al pubblico, per la prima volta, alcune opere della raffinata collezione di Lodovico Isolabella, incentrata sul tema della guerra, tra dramma e vittoria, in Sironi e in altri artisti europei.
Alla raccolta di Isolabella la mostra affianca un'antologia di opere sironiane dello stesso tema della collezione Gian Ferrari.
Il cuore della mostra è la monumentale tela della Vittoria alata, dipinta da Sironi nel 1935. Si tratta del cartone per l'affresco L'Italia fra le scienze e le arti, realizzato per l'Aula Magna dell'Università La Sapienza a Roma, il più importante documento dell'idea sironiana, visto che l'originale romano appare oggi pesantemente ridipinto. In esposizione anche cinque bozzetti inediti degli studi preparatori per il citato affresco. La tela appartiene alla serie di opere monumentali realizzate dall'artista tra la fine degli anni Venti e i primi anni Quaranta: questa produzione riveste un'importanza centrale nel percorso creativo di Sironi, che fu convinto assertore del primato dell'opera d'arte realizzata su commissione pubblica, rispetto alla pittura "da cavalletto" destinata al mercato dell'arte.
Le altre opere di Sironi esposte. In mostra un nucleo
coll. Isolabella
importante delle vignette satiriche contro gli Austro-Tedeschi realizzate da Sironi nel triennio 1915-1918, tra cui quelle per la rivista "Il Montello", diretta da Bontempelli: tra queste di rilevante interesse le tavole dell'ultimo numero della rivista, dipinte nel novembre 1918 per celebrare la vittoria e finora totalmente sconosciute. A queste si affiancano opere sul tema della guerra e della vittoria e opere del Sironi "politico", tra cui l'inedita opera La Vittoria al suo salvatore (1924), realizzata dall'artista per una lotteria pro-mutilati; e la Vittoria (1925), della collezione Gian Ferrari, che celebra l'impresa di De Pinedo, generale e aviatore, protagonista di un viaggio in idrovolante dall'Italia a Melbourne e Tokio e ritorno.
I drammi della Prima guerra mondiale nelle tele della raccolta Isolabella. L'ultima parte della mostra comprende un'antologia emblematica di opere, raccolte in lunghi anni di ricerca da Lodovico Isolabella, che rappresentano i drammi della prima guerra mondiale. La sezione muove da maestri europei come Léger con Les Joueurs de cartes, 1915; Dix, con l'inedita tela Schützengraben in der Champagne, 1916; per proseguire poi con artisti italiani da Previati (Gli orrori della guerra, 1917) e Nomellini (Allegoria della vittoria sull'esercito in marcia, 1919) ai futuristi Balla, Carrà, Dottori, fino a Viani e Marussig, che rappresentano entrambi un Soldato austriaco, emblema della sconfitta, a Gio Ponti e a Ruggero Panerai.
Sironi: la guerra, la Vittoria, il dramma
Dal 30 settembre al 6 novembre 2011
Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano
Orari: mercoledì – domenica dalle 10.00 alle 18.00