La xilografia – Come invito alla sua mostra, Vittorio Pieroni ha stampato in proprio 190 xilografie in bianco e nero. In una mare stilizzato, bordeggia una nave, forse un'Arca di Noè; a sinistra due arbusti, e un astro, un sole o una luna in lontananza. Ma quello che domina, in primissimo piano, gigantesco alla vista è la strana creatura, mezzo pesce, mezzo fossile, ineludibile presenza, cifra vera della sua ispirazione.
Alterità – C'è tutto il mondo di Vittorio Pieroni in questo piccolo lavoro. Il fatto stesso di aver pensato ad una soluzione di questo tipo, intanto: la personalizzazione accurata del messaggio, l'insistere anche nel momento della propria presentazione sul dato del fare, della tecnica, di una tecnica antica e desueta, della sorpresa. Un atteggiamento consapevolmente laterale rispetto alle pratiche correnti. La cifra di una alterità, frutto di un ingegno ingenuo, che emana da tutta l'arte prodotta da questo giovane, immersa in una radiosia aura di mistero e di lontananze.
Il recupero nostalgico – Come sono immerse nella lontananza le sue predilette creature marine invertebrate che emergono da un passato ancestrale di cui lui fisicamente va in cerca nel ricco scrigno del sottosuolo e che negli anni sono diventati veri e propri 'memento' nelle sue opere. Come di lontananza abbacinante sono i rilievi di fede che emergono dalle tracce dell'architettura romanica e gotica, proiettati nei suoi grandi lavori in una dimensione di nostalgico recupero.
Il viaggio nella memoria – In tutto questo c'è l'attimo di sospensione, c'è Il silenzio della memoria, così è intitolata la mostra in Galleria Boragno a Busto Arsizio, in occasione del trentennale dei Liberi Artisti di cui il Nostro fa parte. C'è la volonta di recuperare immagini che raccontino di un sogno che scantoni le asprezze e le frenesie della quotidianità, di una infanzia del pensiero, di una purezza perduta. In mostra sei grandi teli dipinti, sei santi senza volto, desunti dall'iconografia e dallo stile gotici. Il bassorilievo in spugna sintetica è ispirato invece ai fregi dei capitelli dell'arte romanica irlandese, questo come altri reperti iconografici che l'abilissima mano di Vittorio riporta sui diari di viaggio con fedeltà implacabile. Sono i nuovi lavori di Pieroni che, coltissimo in chiave letteraria oltreché musicale, ha voluto unire, alle opere anche incisi di Thomas Mann e Franz Kafka: due pilastri della cultura europea, due maestri del viaggio dentro di sé e della memoria della nostra cultura.
Vittorio Pieroni. Il silenzio della memoria
Libreria Boragno
Via Milano Busto Arsizio
dal 23 febbraio al 2 marzo
inaugurazione sabato 23 febbraio ore 17
orari: da lunedì a sabato 17-19.30; domenica 10-12/15-19.30