Boussu (Belgio) – A quattro anni da Metamorphosis, la mostra retrospettiva che il Museo SMAK ha dedicato all’opera di James Welling, lo spazio espositivo MACS ha invitato l’artista statunitense a presentare il suo attuale lavoro fotografico imperniato sull’architettura e la statuaria classica greca e romana.
Il titolo della mostra “Cento”, a cura di Denis Gielen, fa riferimento all’antica pratica di assemblare frammenti di differenti opere poetiche e musicali.
L’idea di tale ricerca trova origine nel 2018 quando James Welling fotografando il busto di una imperatrice romana di origine siriana Julia Mamaea al Metropolitan Museum di New York arriva a elaborare una fissione cromatica utilizzando una gamma di colori basata sulla collotipia.
Tale esperienza ha portato Welling a compiere numerosi viaggi in siti archeologici e musei, in particolare ad Atene e a Eleusi.
Affascinato dalla fluidità dei coloranti che impregnavano il ritratto di Julia Mamaea, Welling comprese come un calibrato bilanciamento tonale avrebbe conferito al volto della principessa una notevole naturalezza espressiva.
La mostra allestita nel suggestivo scenario della vecchia miniera di carbone del Grand Hornu, oggi patrimonio mondiale UNESCO, conferisce alle fotografie di Welling una elevata sacralità storica e artistica.
“I colori intensi e le foglie d’oro hanno enfatizzato i tessuti, i capelli e la pelle della principessa” Spiega Welling “Le moderne approssimazioni di queste policromie sono sorprendenti per chi è ancora abituato agli incolori ideali neoclassici della bellezza…utilizzando la tecnologia digitale, ho applicato alle fisionomie colori altamente innaturali nella speranza che queste assumano una rigenerata vitalità”.
James Welling – “Cento” – MACS Grand Hornu, Rue Sainte-Louise 82. Fino al 29 agosto. Orari: martedì – domenica 10-18
Mauro Bianchini