{"id":11408,"date":"2006-05-30T12:32:52","date_gmt":"2006-05-30T12:32:52","guid":{"rendered":""},"modified":"2021-12-27T12:56:34","modified_gmt":"2021-12-27T11:56:34","slug":"gam-comincia-il-conto-alla-rovescia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/gam-comincia-il-conto-alla-rovescia\/","title":{"rendered":"Gam, comincia il conto alla rovescia"},"content":{"rendered":"
L\u2019idea di valorizzare gli antichi edifici della citt\u00e0 di Gallarate e di potenziare il loro significato storico e culturale non \u00e8 nuova. <\/strong>Anzi. Gi\u00e0 nel 2001 Silvio Zanella, allora direttore della Civica Galleria d\u2019Arte Moderna, chiese all\u2019Assessore all\u2019Urbanistica, l\u2019attuale sindaco Nicola Mucci, 5mila mq di spazio espositivo per realizzare un sogno che fosse non solo culturale ma anche sociale , che non servisse soltanto per riunire gli ormai numerosi fedelissimi della cerchia degli Zanella ma che rappresentasse l\u2019intera cittadinanza. E tutti, politici e giornalisti oltre ai comuni cittadini, a stento soffocarono le critiche.<\/p>\n Ci fu chi parl\u00f2 semplicemente di un\u2019esponenziale esasperazione del momento <\/strong>e chi di un\u2019umile invocazione per ottenere un miracolo. Fatto sta che pochi credettero nell\u2019effettiva possibilit\u00e0 di realizzare un progetto che comprendesse 5mila mq di museo cittadino. L\u2019amministrazione comunale di Mucci dunque si mosse:<\/strong> dapprima cercando di capire dove si sarebbe potuto costruire un edificio cos\u00ec grande e successivamente in che modo.<\/p>\n L\u2019urgenza c\u2019era. La Civica Galleria di Viale Milano non riusciva pi\u00f9 a contenere tutto<\/strong>: collezioni permanenti, mostre temporanee, archivio, biblioteca, depositi ed uffici, per non parlare dei laboratori didattici, gi\u00e0 dislocati altrove, venivano soffocati da spazi non idonei ad un Museo.<\/p>\n Qui c\u2019era una struttura industriale risalente agli anni Trenta-Quaranta, usata dall\u2019amministrazione comunale come magazzino<\/strong>, ormai in decadimento, ma grazie ad un valido team di architetti composto da Miano, Moretti e Provasoli coadiuvati dagli Ing. Altieri e Grimoldi e dall\u2019Arch. Bossi oggi il miracolo si \u00e8 avverato.<\/p>\n E con una conferenza stampa nella Sala Auditorium del nuovo Teatro Gassman, ex Cinema Condominio, \u00e8 stato presentato il nuovo Museo di Gallarate<\/strong> dal Sindaco, dalla direttrice Emma Zanella, dall\u2019Assessore Delodovici e dai tecnici che hanno lavorato instancabilmente e che continueranno fino alla sua ultimazione.<\/p>\n Il progetto risulta diviso in due lotti funzionali. Dignit\u00e0 classica ad un intervento moderno dunque per un edificio considerato \u2018monumentale\u2019, per l\u2019imponenza estetica e per il significato culturale<\/strong>, sociale ed anche politico che vuole lasciare ai posteri. Per dirla con le parole di Moretti: “E\u2019 la celebrazione di un risultato nel quale la cittadinanza si riconosce per trasformare scenari ambientali. E\u2019 l\u2019ipotesi di nuovo sviluppo che costituir\u00e0 elemento fondante di nuova crescita”. E Gallarate celebra se stessa.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L\u2019idea di valorizzare gli antichi edifici della citt\u00e0 di Gallarate e di potenziare il loro significato storico e culturale non \u00e8 nuova. Anzi. Gi\u00e0 nel 2001 Silvio Zanella, allora direttore della Civica Galleria d\u2019Arte Moderna, chiese all\u2019Assessore all\u2019Urbanistica, l\u2019attuale sindaco Nicola Mucci, 5mila mq di spazio espositivo per realizzare un sogno che fosse non solo […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11409,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,38],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nEppure qualcuno ci pens\u00f2. Un nuovo museo avrebbe dato lustro alla citt\u00e0, attirando su di s\u00e9 l\u2019attenzione dei comuni limitrofi e non solo.<\/strong> Avrebbe ospitato mostre d\u2019importanza internazionale garantendo, al pari dell\u2019esperienza di Trento con il Mart e di Brescia con Palazzo Martinengo ed il complesso di Santa Giulia, un futuro culturale corredato da un ritorno economico per la citt\u00e0 da non sottovalutare.<\/p>\n
\nIl primo riguarda la ristrutturazione edilizia del vecchio edificio<\/strong>, tra l\u2019altro di buona fattura, che ha comportato la formazione di due nuovi piani al suo interno destinati alle esposizioni temporanee e permanenti, a cui si aggiungono al piano terra una serie di superfici destinate a zona di stoccaggio e ricezione delle opere richieste in prestito temporaneo per le mostre, depositi per le opere di propriet\u00e0 del museo e laboratori didattici. Il tutto per 2820 mq progettati da Maria Luisa Provasoli per conto dell\u2019Immobiliare Venegoni.<\/p>\n