{"id":11420,"date":"2006-06-01T16:25:22","date_gmt":"2006-06-01T16:25:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2021-12-27T12:54:17","modified_gmt":"2021-12-27T11:54:17","slug":"marco-casentini-l-artista-con-la-valigia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/marco-casentini-l-artista-con-la-valigia\/","title":{"rendered":"Marco Casentini, l’artista con la valigia"},"content":{"rendered":"
Non solo tecnici e teste pensanti, ma anche giovani artisti. <\/strong>Ormai all\u2019estero ci vanno un po\u2019 tutti perch\u00e9 per affermarsi \u00e8 spesso necessario varcare le frontiere.<\/p>\n Marco Casentini \u00e8 uno di questi.<\/strong> Da poco rientrato a Milano con la famiglia (moglie e due figli) si presta ad una veloce intervista per raccontare la sua esperienza di artista con la valigia in mano.<\/p>\n \u2018Sono nato a La Spezia\u2019 inizia \u2018e ben presto i miei genitori sono emigrati in Svizzera, ma per le regole sull\u2019immigrazione non ho potuto vivere l\u00e0 in maniera continuativa.<\/strong> Gli anni della giovent\u00f9 li ho quindi trascorsi fra Losanna, La Spezia e Carrara, dove frequentavo l\u2019Accademia. Con puntate in Lombardia dove risiedono molti parenti. Non a caso la mia pittura \u00e8 improntata al frammento. Nei miei quadri raramente si trova al centro una figura o una costruzione: tutto \u00e8 come se fosse visto da un finestrino, strano no? Comunque, nell\u201988 ho preso residenza per diversi anni a Busto (dove ho anche esposto alla Fondazione Bandera). E\u2019 stata la prima residenza in Italia che poi, col matrimonio, ho spostato a Milano\u2019. A Busto mantengo ancora forti legami e vanto alcuni fra i miei primi collezionisti.<\/p>\n \u00a0<\/strong><\/p>\n Quale tipo di arte va negli States?<\/strong> Se hai un dipinto di Morandi a New York lo vendi, a Los Angeles pochi sanno chi sia. Lo stesso Burri, in Italia ti dicono che \u00e8 conosciutissimo. Lui \u00e8 vissuto a Los Angeles, ma ti assicuro che lo conoscono in pochissimi, solo qualche artista informato e qualche gallerista che ha delle opere grafiche. Insomma, quello che per noi \u00e8 scontato e storicizzato, In California \u00e8 poco o per niente conosciuto.<\/p>\n Il nome di un artista americano che meriterebbe di essere conosciuto molto di pi\u00f9 in Europa?<\/strong><\/p>\n Richard Diebenkorn. E\u2019 un grandissimo.<\/p>\n Per l\u2019autunno si sta portando avanti anche un progetto nel carcere di San Vittore, ma siamo ancora alla fase embrionale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Non solo tecnici e teste pensanti, ma anche giovani artisti. Ormai all\u2019estero ci vanno un po\u2019 tutti perch\u00e9 per affermarsi \u00e8 spesso necessario varcare le frontiere. Marco Casentini \u00e8 uno di questi. Da poco rientrato a Milano con la famiglia (moglie e due figli) si presta ad una veloce intervista per raccontare la sua esperienza […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11421,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,37,230,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nLa maggior parte delle tue mostre sono state tenute all\u2019estero…<\/strong>
\n\u2018Espongo molto in America, in Germania ed in altri paesi europei. In Italia ho un buon rapporto con la Galleria Colussa di Udine che mi ha anche allestito una mostra al Museo di Nova Gorica. Ho vissuto per alcuni anni a Los Angeles ed ho rapporti continuativi di lavoro con gallerie di San Francisco, Los Angeles, San Diego, Chicago ed Albuquerque, nel Nuovo Messico. In questa zona c\u2019\u00e8 molta attenzione per gli artisti, indipendentemente dalla loro notoriet\u00e0. C\u2019\u00e8 un rispetto sia umano che professionale che non trova paragoni in Italia. Anche la gestione delle gallerie \u00e8 molto professionale e niente \u00e8 lasciato al caso. Nessun gallerista compera le opere in blocco come succede nel nostro paese. Inoltre negli USA le gallerie commerciano solo gli artisti che rappresentano, difficilmente altri. Pur con qualche variante, la stessa situazione l\u2019ho trovata in Germania\u2019.<\/p>\n
\n\u2018Gli artisti americani amano molto sperimentare. C\u2019\u00e8 una attenzione verso i materiali che noi non possiamo nemmeno immaginare. A volte ci si sofferma ad analizzare un\u2019opera solo per capire com\u2019\u00e8 stata fatta. Del resto, il supporto \u00e8 un elemento indispensabile per realizzare nel migliore dei modi la propria espressivit\u00e0. Prima di abbandonare gli States ho partecipato ad una collettiva al Museo di Tucson realizzata con dipinti su metalli. Mi sono cos\u00ec trovato in compagnia di artisti celebri come Rauschenberg, Mir\u00f2, Jim Dine, Wesselmann, Calder. Questo per dire l\u2019attenzione che c\u2019\u00e8 sui materiali. I giovani trovano molta attenzione e, lavorando con gallerie che hanno una struttura aziendale, hanno pi\u00f9 occasioni per affermarsi. Non vanno per\u00f2 dietro alle mode come da noi, ma producono il tipo di arte che a loro interessa, indipendentemente dal registro. Insomma, mi sembra che nella piramide dell\u2019arte all\u2019estero gli artisti siano in cima, in Italia alla base. Inoltre negli USA le gallerie espongono e commerciano gli artisti che rappresentano, difficilmente altri fuori dal loro giro. In Italia anche nelle gallerie d\u2019arte contemporanea, spesso vedi transitare opere del Novecento o anche pi\u00f9 indietro\u2019.<\/p>\n
\nCom\u2019\u00e8 considerata l\u2019arte italiana?<\/strong>
\nIn questo momento l\u2019arte pi\u00f9 avanzata come ricerca la si trova, fatta qualche rara eccezione, sulla West Coast. New York \u00e8 pi\u00f9 una propaggine dell\u2019arte europea. Dell\u2019arte italiana conoscono poco, giusto i grandi maestri. Io sto parlando della situazione in California, New Messico, Illinois, le realt\u00e0 che conosco meglio.<\/p>\n
\nChe programmi hai per il prossimo futuro?<\/strong>
\nHo contatti con un importante museo italiano, ma in questo momento sto lavorando attorno ad otto quadri neri dedicati alla tragedia di Beslan, dove sono morti pi\u00f9 di duecento bambini. E\u2019 impressionante come la struttura delle finestre della scuola ricordi i miei quadri! Poi mi trasferir\u00f2 negli USA per una mostra a San Francisco.<\/p>\n