{"id":11454,"date":"2006-06-20T17:57:24","date_gmt":"2006-06-20T17:57:24","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-04-02T05:59:30","modified_gmt":"2007-04-02T05:59:30","slug":"la-fotografia-attraverso-gli-occhi-di-caravaggio-e-van-gogh","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-fotografia-attraverso-gli-occhi-di-caravaggio-e-van-gogh\/","title":{"rendered":"La fotografia attraverso gli occhi di Caravaggio e Van Gogh"},"content":{"rendered":"
Ho conosciuto Andrea Piacquadio durante la realizzazione del libro Le Firme<\/em>,<\/strong> una sua raccolta di ritratti fotografici di uomini e donne che appartengono al mondo della cultura e che, per motivi personali o professionali, sono legati alla città di Varese. <\/p>\n <\/span> Nelle sue fotografie, con grande autenticità, Andrea riesce a cogliere le espressioni più profonde<\/strong> di ogni personaggio, nel contesto della propria quotidianità come la casa o il luogo di lavoro. Anche i più profani in materia si rendono conto che ciascun ritratto non è una semplice fotografia, grazie alla qualità della tecnica e alla capacità innata di Andrea di catturare in uno scatto una sfumatura della personalità di chi è davanti al suo obiettivo.<\/p>\n Un commento su questo tuo primo libro<\/strong>. <\/p>\n Devo però dire che sono molto dispiaciuto per come vadano le cose in Italia<\/strong>: qui anche il mondo della fotografia è in crisi. C’è bisogno di più interesse e di maggior sensibilizzazione da parte della gente verso la cultura, un patrimonio immenso che però non viene sfruttato appieno. La mia voce, anche se piccola, è importante perché sono un giovane come tanti che ha voglia di fare e di impegnarsi ma che purtroppo si deve scontrare con una realtà piena di provincialismo e di poca meritocrazia.<\/p>\n Nelle fotografie colpisce il modo in cui usi il colore e la luce. Un servizio che ricordi con particolare piacere?<\/strong> A chi ti ispiri e chi sono i tuoi maestri?<\/strong> <\/p>\n Un artista del passato?<\/strong> Chi ti piacerebbe fotografare?<\/strong> Quando nasce questo amore per la fotografia?<\/strong> Ho conosciuto Andrea Piacquadio durante la realizzazione del libro Le Firme, una sua raccolta di ritratti fotografici di uomini e donne che appartengono al mondo della cultura e che, per motivi personali o professionali, sono legati alla città di Varese. Nelle sue fotografie, con grande autenticità, Andrea riesce a cogliere le espressioni più profonde di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11455,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
"Le Firme<\/em> ha rappresentato un momento importante nella mia carriera di fotografo: anche se giovane e ancora in crescita, in questi anni ho maturato una certa esperienza grazie a servizi sia in Italia che all’estero. Finora è stato il mio lavoro più bello, che mi ha dato le maggiori soddisfazioni: l’impegno, che ha assorbito molto del mio tempo e delle mie energie, è stato assolutamente gratificato".<\/p>\n
<\/strong>"Credo che le opere debbano parlare da sole, non essere spiegate. Questo è il mio stile, la mia forma di espressione personale. Io amo molto il colore. I miei scatti sono immagini ricche di colori, di colori reali, che non sono mai inventati: in alcuni casi li ho solo aumentati tramite la saturazione, in altri in parte cambiati col viraggio. Ho accentuato il colore a seconda delle situazioni, per rendere meglio un particolare, uno sguardo, un’atmosfera. La luce, poi, è tutto in fotografia: ho privilegiato la luce naturale, del sole, e le luci normali, tipiche di tutti i giorni, come ad esempio quelle delle lampadine, già trovate sui vari set di posa".<\/p>\n
"Sicuramente quello alla famosa cantante lirica Barbara Frittoli, in una location eccezionale come La Scala di Milano. Il mio è stato il primo servizio fotografico realizzato all’indomani della riapertura del grande teatro milanese. Senza dubbio, una grande emozione".<\/p>\n
"Sono molto ispirato dal cinema, dai direttori della fotografia: sono più avanti, la qualità dei loro lavori è eccellente, grazie anche a mezzi tecnici molto costosi. Posso citarti registi come Kubrik, Polansky, Almodovar: i loro direttori fotografici sono davvero eccezionali. Per quanto riguarda i fotografi in senso stretto, i miei modelli sono Helmut Newton per la sua biografia, Jan Saudek per la tecnica e l’espressività e David La Chapelle, molto commerciale ed il più quotato al mondo. Inoltre Nick Knight che ha firmato il calendario Pirelli 2004 e Steven Maisel, autore di tantissimi servizi di Vogue<\/em>".<\/p>\n
"Caravaggio per le luci e Van Gogh per i colori". <\/p>\n
"Claudia Schiffer, la grande top model. Ti ricordo che principalmente sono un fotografo di moda. Il mondo della moda e della pubblicità è il campo in cui lavoro maggiormente. Per esempio, ho da poco terminato il catalogo di biancheria intima di una nota stilista italiana e la pubblicità di oggetti di design d’uso quotidiano". <\/p>\n
"La mia passione incomincia durante gli studi liceali d’arte quando al disegno preferisco la macchina fotografica, un mezzo più immediato per ritrarre figure femminili. Le donne, soprattutto giovani, sono tra i miei soggetti preferiti per la bellezza e la freschezza dell’età. Inoltre, mi piace fotografare uomini vecchi, anziani: la vita sui loro volti ha lasciato qualcosa di interessante e di importante da raccontare". <\/p>\n