{"id":11500,"date":"2006-07-28T17:42:58","date_gmt":"2006-07-28T17:42:58","guid":{"rendered":""},"modified":"2021-12-27T12:58:16","modified_gmt":"2021-12-27T11:58:16","slug":"l-importanza-di-essere-un-museo-o-almeno-provarci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-importanza-di-essere-un-museo-o-almeno-provarci\/","title":{"rendered":"L’importanza di essere un Museo, o almeno provarci"},"content":{"rendered":"
La Regione Lombardia ha riaperto i termini per il riconoscimento degli istituti museali esistenti sul suo territorio e si prepara a monitorarli.<\/strong> In quest’ottica, lo scorso 24 luglio Alberto Garlandini, dirigente responsabile dei Musei e Servizi Culturali della regione, ha presentato la delibera regionale di riferimento, presso la sede della Provincia di Varese, ai responsabili dei musei\u00a0 provinciali intervenuti. Il funzionario ha ribadito infatti che l’accreditamento \u00e8 un processo continuo di crescita e di confronto, non un dato di fatto acquisito una volta per tutte. A questa stregua, si \u00e8 ricordato che tutti i musei indistintamente sono tenuti a fornire alla regione l’autovalutazione dei requisiti, cosicch\u00e9 l’ente possa aggiornare e monitorare costantemente la situazione del sistema. Garlandini ha anche caldeggiato la gestione associata di alcuni servizi come modo per dividere oneri altrimenti insostenibili. Un’altra modalit\u00e0 che la Regione incentiva, coadiuvata dalle provincie, \u00e8 quella dei sistemi locali<\/strong> fra musei accomunati per tipologia o per territorio: la provincia di Varese pu\u00f2 vantare l’istituzione di due sistemi, quello dei Musei Archeologici, gi\u00e0 operante, e quello di Arte Contemporanea, avviato ma attualmente in fase di ripensamento.<\/p>\n In definitiva, la Regione Lombardia ha voluto ribadire la sua presenza istituzionale e la sua azione nell’organizzazione dei musei lombardi e varesini nella fattispecie<\/strong>, senza invadenza o spirito accentratore, ma con una strategia che mira a stabilire gli standard di qualit\u00e0 del servizio museale e a promuovere percorsi specifici di crescita e sviluppo. Il problema rimane quello della carenza di risorse, a fronte di un ventaglio di requisiti piuttosto impegnativo.<\/p>\n Il link alla Regione Lombardia<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La Regione Lombardia ha riaperto i termini per il riconoscimento degli istituti museali esistenti sul suo territorio e si prepara a monitorarli. In quest’ottica, lo scorso 24 luglio Alberto Garlandini, dirigente responsabile dei Musei e Servizi Culturali della regione, ha presentato la delibera regionale di riferimento, presso la sede della Provincia di Varese, ai responsabili […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11501,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[59,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
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\nLa sala di Villa Recalcati mostrava molti vuoti, anche se a fare gli onori di casa c’era Giangiacomo Longoni<\/strong> nella veste di assessore provinciale al Marketing Territoriale e Identit\u00e0 Culturale, assai interessato alla materia. L’incontro \u00e8 stato anche l’occasione per presentare ufficialmente il dottor Cesare Bottelli, da poco nominato capo dell’Ufficio Musei della Provincia. Garlandini ha sostanzialmente confermato le linee guida emanate a suo tempo (2002) dalla Regione Lombardia<\/strong>, riguardanti i requisiti minimi che ciascun istituto museale deve soddisfare perch\u00e9 sia riconosciuto dall’ente. Questa elaborazione tiene conto della complessa realt\u00e0 di un museo moderno, istituzione che deve svolgere le funzioni fondamentali di conservare, valorizzare, comunicare i beni culturali di cui \u00e8 depositario. Nella scorsa selezione operata dalla Regione, risalente al 2004, per la Provincia di Varese si contarono 24 domande<\/strong> di riconoscimento, di cui 16 accolte e 8 respinte, motivatamente. Il comitato misto preposto alla valutazione dei requisiti ha stilato infatti per ciascun richiedente una sorta di \u201cagenda\u201d, onde avvicinarsi sempre pi\u00f9 agli standard regionali e accedere cos\u00ec al riconoscimento. Tale traguardo, non solo il raggiungerlo ma anche il partecipare alla selezione, introduce in qualche modo nel sistema dei musei regionali e qualifica le realt\u00e0 monitorate quali interlocutori preferenziali della Regione Lombardia.<\/p>\n
\nSe l’accreditamento costituisce una condizione preferenziale di accesso ai fondi regionali, naturalmente tutti i musei vorrebbero possedere questa \u201cpatente\u201d.<\/strong> Per la provincia di Varese, una met\u00e0 dei musei esistenti ha tentato la scorsa volta il riconoscimento, \u00e8 verosimile che altri affronteranno ora la dura selezione. Promossi, assenti pi\u00f9 o meno giustificati, bocciati o rimandati, i musei locali sono attesi al nuovo esame di qualit\u00e0. Il bando regionale scade il primo settembre, per i musei sar\u00e0 un agosto caldo, di riflessione.<\/p>\n