{"id":11640,"date":"2006-10-27T11:06:48","date_gmt":"2006-10-27T11:06:48","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-04-03T06:24:23","modified_gmt":"2007-04-03T06:24:23","slug":"walter-capelli-e-le-paure-della-manipolazione-genetica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/walter-capelli-e-le-paure-della-manipolazione-genetica\/","title":{"rendered":"Walter Capelli e le paure della manipolazione genetica"},"content":{"rendered":"
Don't touch me.<\/strong> Non toccatemi. La resina che impregna la superficie<\/strong>, non è che l'espediente ultimo ed estremo per esasperare il messaggio che emana dalla mostra di Walter Capelli (Spazio Zero, fino al 5 novembre). Le tele su cui Walter riporta i suoi lavori sono come impregnate da questa sorta di diaframma sterilizzante che aumenta il grado di asetticità delle figure, pur mai così polpose da aver voglia di stropicciarle…<\/p>\n Questo mondo, al fotografo di Gallarate, ma di Azzate per residenza<\/strong>, fa una gran paura; e da anni attraverso il suo lavoro – nonostante il suo viso aperto, sorridente e rassicurante – lo vuol dimostrare. Lo vuol significare con il suo soggetto prediletto: Babies, la sue bamboline, sempre più apertamente. <\/p>\n <\/strong><\/p>\n Lo sono ancora di più in questo formato "rinascimentale" o "boteriano"<\/strong>: non più filiformi, alla moda, perfettamente integrabili ai canoni da passerella, ma con lo sguardo terribile da barbie, formato made in china, come nell'ultimo ciclo di due anni fa; solo lo sguardo bambolesco è rimasto, il corpo tuttavia ha riacquisito forme e sembianze più umane: "oltre le mode", al di là delle mode di oggi, al di là degli stereotipi. <\/p>\n Ma la morale rimane la stessa. Il diavolo è li dietro l'angolo.<\/strong> Dietro la bellezza c'è il mostriciattolo, c'è il lupo cattivo. Dietro ogni intervento di chirurgia plastica, ovviamente. Dietro ogni organismo geneticamente modificato. Dietro ancheogni fotografia digitale?<\/p>\n Quanto a manipolazione anche Capelli non è da meno<\/strong>. Il suo lavoro è davvero una summa di manipolazione; col digitale blandisce, sevizia, mortifica i corpi delle sue bamboline, le ha sempre rese inavvicinalmente belle, diabolicamente provocanti, fino ad arrivare, qui allo Spazio Zero, alla foto shock con tanto di bollino rosso e dunque coperta. <\/p>\n Si tratta in realtà di una donna con seno prorompente ma dotata anche di un organo sessuale maschile.<\/strong> Walter Capelli Una Don't touch me. Non toccatemi. La resina che impregna la superficie, non è che l'espediente ultimo ed estremo per esasperare il messaggio che emana dalla mostra di Walter Capelli (Spazio Zero, fino al 5 novembre). Le tele su cui Walter riporta i suoi lavori sono come impregnate da questa sorta di diaframma sterilizzante che […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11641,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,38,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
E' l'ogm, baby.
Ma forse la realtà è già davvero molto più avanti della manipolazione al computer. <\/p>\n
Baby ogm photos<\/strong>
21 ottobre – 5 novembre
Spazio Zero – Gallarate Via Ronchetti 6
orari: da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00 e 16.30-19.00; lunedì chiuso
info: 0331-777472 <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"