{"id":11644,"date":"2006-10-31T06:32:29","date_gmt":"2006-10-31T06:32:29","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-04-03T06:31:44","modified_gmt":"2007-04-03T06:31:44","slug":"la-poesia-universale-di-marcello-schiavo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-poesia-universale-di-marcello-schiavo\/","title":{"rendered":"La poesia universale di Marcello Schiavo"},"content":{"rendered":"
Passa per l'acqua tutto ciò che è vita, recita il Corano<\/strong>. Sulla carta francese, porosa, strumento indispensabile per chi come Marcello Schiavo vive di acquerello, passa la natura, passa l'emozione, passa la poesia, quella implicita e quella esplicita, vergata in una grafia chiara e leggibile. <\/p>\n <\/p>\n Puntuale come ogni anno, da molti lustri a questa parte ormai, Marcello Schiavo<\/strong> (Milano 1928), residente a Gallarate, espone i suoi delicati acquerelli, questa volta nella sala della pro loco nel Castello Visconteo di Fagnano Olona. <\/p>\n E' dal 1972 che l'artista ha deciso che la sua vocazione sarebbe stata "passare per l'acqua"<\/strong>: racconta che agli inizi degli anni Settanta quando ancora alternava gli olii agli acquerelli un critico gli fece intravedere la strada: "Caro Schiavo – gli disse – tu dipingi degli olii troppo leggeri e degli acquerelli, al contrario pesanti". <\/p>\n Da allora decise di abbandonare la leggerezza della pittura tradizionale<\/strong> e abbracciare definitivamente quella più poetica, cercando in essa di levarsi a più levigate delicatezze. <\/p>\n <\/p>\n Una sorta di diario o taccuino di viaggio che si porta con sé, con la sua scatola di buoni pennelli<\/strong> e i pochi colori che servono. Da tempo, poi, Schiavo imprime alle sue opere versi dei poeti che più lo hanno ispirato<\/strong> nel corso delle sue letture. Dalla letteratura inglese al Corano, appunto. Poesia universale, come la natura, come l'acqua. Passa per l'acqua tutto ciò che è vita, recita il Corano. Sulla carta francese, porosa, strumento indispensabile per chi come Marcello Schiavo vive di acquerello, passa la natura, passa l'emozione, passa la poesia, quella implicita e quella esplicita, vergata in una grafia chiara e leggibile. Puntuale come ogni anno, da molti lustri a questa parte […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11645,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,50],"tags":[],"yoast_head":"\n
"L''occhio per sentire oltreché per vedere" e poco altro. Poi la pazienza e la perizia del gesto, la casualità dell'assorbimento e delle velature fanno il resto. <\/p>\n
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