{"id":11704,"date":"2006-11-28T11:01:12","date_gmt":"2006-11-28T11:01:12","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-05-09T09:33:11","modified_gmt":"2007-05-09T09:33:11","slug":"una-nuova-sede-per-lo-spazio-scultura-di-marchirolo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/una-nuova-sede-per-lo-spazio-scultura-di-marchirolo\/","title":{"rendered":"Una nuova sede per lo “Spazio Scultura” di Marchirolo"},"content":{"rendered":"
Qualcuno si ricorda dello Spazio Scultura Gipsoteca Pellini Bozzolo , inaugurato più di un decennio fa in quel di Marchirolo?<\/strong> Lungo la provinciale della valle, esistono i cartelli che direzionano sulla "Gipsoteca", ubicata in un'ala dello stabile di proprietà comunale, già albergo, sede della Biblioteca Civica e delle scuole elementari.<\/p>\n Sarà la lunghezza un po' prolissa del nome, sarà la posizione un po' defilata, la gipsoteca che ospita una collezione di tutto rispetto<\/strong>, con modelli in gesso non secondari di Eugenio Pellini (nella foto in alto), Eros Pellinied Adriano Bozzolo , non ha sinora avuto un'esistenza felice. Se provate a visitarla, senza annunciarvi, c'è il rischio che facciate il viaggio, non sempre agevole, invano.<\/p>\n <\/strong>Inaugurata con tutta la buona volontà del caso, con un catalogo che (almeno lui) rimane a disposizione di studiosi e curiosi<\/strong>, a cura di Fabrizia Buzio Negri, a partire dall'Amministrazione subentrante a quella capitanata dal Sindaco Dino Busti (che fortemente volle realizzare l'opera), lo Spazio Scultura ha patito, se non l'oblio, un'esistenza stentata, rotta soltanto da qualche manifestazione sporadica. <\/p>\n Ad esempio, chi scrive partecipò alla mostra per il decennale dalla scomparsa di Eros Pellini, sperimentando di persona difficoltà e limiti vistosi legati alla gestione dello spazio in questione<\/strong>. Spazio che non è mai entrato nella vita e nell'esperienza del paese, vuoi per la carenza delle risorse destinate alla sua valorizzazione, vuoi perchè Marchirolo è un esempio clamoroso – da manuale di sociologia – della disgregazione di una comunità civile promiscua, assorbita dalla vita materiale e sprovvista di un'identità legata al territorio di residenza. <\/p>\n Fatto sta che qualcosa eppur si muove, dalle parti del Municipio, e non di poco conto<\/strong>. Nel frattempo, Dino Busti è "tornato in sella" e, da marchirolese DOC, non demorde e tenta un rilancio dello Spazio Scultura, se non dimenticato per lo meno trascurato, proprio dall'ente che doveva accudirlo. Il Comune si appresta infatti a cambiarne la sede, anche se forse non è lì che occorrerebbe incidere. <\/p>\n Quella attuale verrà destinata a refettorio scolastico, mentre è stato identificato un altro stabile di proprietà comunale<\/strong>, nel centro storico di Marchirolo, in via Garibaldi, anch'esso albergo sino a vent'anni fa, già venduto in asta a privati, ma con il vincolo di risanare il pianterreno al fine di adibirlo a nuova sede permanente della gipsoteca. La vendita pare già avvenuta, manca soltanto la formalizzazione notarile e l'appaltamento dei lavori che – assicura l'Ufficio Tecnico del Comune – rientrano nell'ordine della ristrutturazione e straordinaria manutenzione, questione, quindi, di mesi. <\/p>\n A proposito del trasloco della gipsoteca, a parte il sindaco Dino Busti, che ci crede fermamente, spinto dall'ottimismo della volontà, abbiamo interpellato lo scultore Adriano Bozzolo<\/strong>, colui che ha donato alcuni modelli alla gipsoteca e che ne è l'attuale presidente. Dalle sue parole – e dalla sua non più verde età – trapela una disincantata prudenza sul destino della gipsoteca che porta anche il suo nome. Coinvolto dall'amministrazione, non si è tirato indietro e auspica un vero rilancio della struttura, ma non si fa illusioni, alla luce del decennio trascorso. <\/p>\n Tutta la vicenda farebbe pensare a un tentativo di salvataggio condotto in buona fede, ma inefficace nei confronti dei veri problemi da affrontare.<\/strong> Non di un nuovo spazio c'era bisogno, ma di un curatore vero e di una politica culturale attrezzata e adeguata, oggigiorno da svolgere non da soli, ma coordinandosi con simili realtà del territorio. <\/p>\n Le gipsoteche non mancano, nella provincia varesina, soprattutto nella fascia di confine con la Svizzera, basti pensare agli esempi di Viggiù e di Cantello<\/strong>. Se è vero che le popolazioni residenti non sono più comunità omogenee, sensibili e legate alle proprie storiche radici di cultura e di mestiere, le amministrazioni pubbliche non possono sottrarsi al compito di salvaguardare e proporre, con modalità nuove ed efficaci, il patrimonio locale. <\/p>\n Non di spazi, si tratta, che anzi si continuano ad acquisire, non sempre a ragion veduta, ma di persone capaci e motivate<\/strong>. Le premesse (la volontà politica) e la sostanza (le opere dei due Pellini e di Bozzolo) dello Spazio Scultura di Marchirolo, non si discutono. "Soltanto" trasferirlo, non sarà un alibi? <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Qualcuno si ricorda dello Spazio Scultura Gipsoteca Pellini Bozzolo , inaugurato più di un decennio fa in quel di Marchirolo? 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