{"id":11764,"date":"2006-12-15T12:00:32","date_gmt":"2006-12-15T12:00:32","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-04-03T11:37:32","modified_gmt":"2007-04-03T11:37:32","slug":"luigi-valenti-dalla-pittura-alla-ceramica-con-rigore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/luigi-valenti-dalla-pittura-alla-ceramica-con-rigore\/","title":{"rendered":"Luigi Valenti, dalla pittura alla ceramica, con rigore"},"content":{"rendered":"
Una piacevole sorpresa, le ceramiche di Italo Valenti in mostra allo Spazio Zero di Gallarate<\/strong>. Lui è un signore pacato, ritirato dal lavoro, un lavoro che lo ha sottratto alla passione del dipingere. Passione pure coltivata e anche approfondita, con lusinghieri risultati, soprattutto in Germania, e un riferirsi consapevole a un pittore come Albert Marquet, il più calmo ed equilibrato dei Fauves. <\/p>\n Quindi – ci racconta – nel 1999 l'incontro a Pennabilli con quel temperamento contagioso di Tonino Guerra, il quale lo introduce ai piaceri e ai misteri della ceramica refrattaria<\/strong>. Lasciata incredibilmente la pittura, Valenti ha modo di acquisire in pochi anni il dominio della tecnica di cottura e smaltatura dei pezzi, compreso il procedimento raku, alla casualità unendo la volontà del segno. <\/p>\n Deve molto anche alle Fornaci Ibis di Cunardo, ai Robustelli, che lo accolgono e incoraggiano, al punto che Valenti si dota alfine di un forno proprio, cominciando a "fare sul serio"<\/strong>. Tra le perplessità degli addetti ai lavori – è da credere – i quali, se venissero a Gallarate, potrebbero – ma sino a un certo punto – ricredersi. Così come, pare, sia già capitato: uno per tutti, Ambrogio Pozzi, curioso e prodigo di elogi, nella sorpresa. Sorpresa di ritrovarsi di fronte a un ceramista sobrio e sapiente, con un innato senso della composizione e dell'equilibrio. <\/p>\n Valenti interviene sulla superficie, smaltata con raffinate gamme di grigi di neri e di bianchi, rari tocchi di rosso, tramite segni minimali<\/strong>, ora più studiati ora più spontanei, in un discorso un po' statico, spesso impostato sul dittico.<\/p>\n Il risultato è molto equilibrato nei rapporti, forse troppo, ma giustamente prudente<\/strong> nella facile ricerca di effetti. Le ceramiche di Valenti sono alla fin fine impaginate come pitture, non sviluppando sino in fondo le qualità intrinseche della materia e tradendo la sua storia di pittore, abituato a soppesare i piani e le linee. <\/p>\n In effetti, sarebbe davvero inpropria, per i suoi lavori, la definizione di "sculture", negati come sono al volume e alla presa sullo spazio tridimensionale<\/strong>. "Giovane" ceramista, classe 1938, ha sicuramente bruciato i tempi nell'apprendimento della tecnica e rivela una buona cultura visiva, tuttavia ci pare assente dalla sua opera un discorso veramente originale.<\/p>\n Luigi Valenti Una piacevole sorpresa, le ceramiche di Italo Valenti in mostra allo Spazio Zero di Gallarate. Lui è un signore pacato, ritirato dal lavoro, un lavoro che lo ha sottratto alla passione del dipingere. Passione pure coltivata e anche approfondita, con lusinghieri risultati, soprattutto in Germania, e un riferirsi consapevole a un pittore come Albert Marquet, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11765,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[38,64,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Ceramiche<\/em><\/strong>
dal 2 al 17 dicembre 2006
Gallarate, Spazio Zero
brochure con presentazione di Erika La Rosa <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"