{"id":11850,"date":"2007-01-25T05:20:19","date_gmt":"2007-01-25T05:20:19","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-03-30T10:44:58","modified_gmt":"2007-03-30T10:44:58","slug":"il-sogno-di-bravi-fare-il-custode-di-tutti-i-musei","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-sogno-di-bravi-fare-il-custode-di-tutti-i-musei\/","title":{"rendered":"Il sogno di Bravi: fare il custode di tutti i musei"},"content":{"rendered":"
Giannetto Bravi compie una sorta di ritorno a casa<\/strong>, per lui tripolino di nascita ma napoletano di adozione. Da venerdì 9 febbraio sino all'11 marzo al Museo Capodimonte nel capoluogo partenopeo gli verrà dedicata una significativa quasi antologica dal titolo “Museo di tutti i Musei – Quadreria d’Arte”.<\/p>\n Un Museo storico, originariamente Palazzo Reale, eretto nel corso del XVIII secolo<\/strong> ed ospitante le ricche collezioni Farnese e Borboniche: il luogo adatto per accogliere nella sua complessità le trecentosessanta opere che Bravi ha messo in valigia e che rappresentano il punto di arrivo di una meditazione sulla musealizzazione dell'arte che sta portando avanti da tempo. <\/p>\n Da anni, l'ironico, concettuale artista mediterraneo va "saccheggiando" nei musei di tutta Europa<\/strong> le classiche cartoline che fanno la fortuna dei book shop. Il suo intento non è tanto quello del collezionista che conserva il ricordo del viaggio quanto quello ossessivo di assemblare lo stesso soggetto raccolto in più esemplari e farne una composizione a schema reiterato dentro una cornice perfettamente compatibile con una finzione di opera d'arte. <\/p>\n La composizione, le composizioni – ciascuna delle quali è come un mosaico fatto di tante tessere<\/strong> tutte uguali dal vago aspetto ipnotico – diventano dei veri e propri quadri che Bravi appende al muro riproducendo lo stilema delle vecchie quadrerie dei secoli scorsi, quelle tramandate nei dipinti dei manuali di storia dell'arte. Un po' affastellate sulle pareti, di quelle che riempiono gli spazi, quando ancora non esistevano norme o convenzioni espositive quasi tradotte in scienza. <\/p>\n Così a Napoli, Bravi raggruppa la sua produzione in due sale secondo le tematicheRitratti e autoritratti<\/strong>e Fiori, nature morte, paesaggi e paesaggi con figure, mentre in una terza sala espone suoi lavori storici di metà anni Settanta e libri d’artista. Perché di Bravi non va dimenticata la prima, intensa ora, che comincia a metà degli anni Sessanta sotto gli auspici di Achille Bonito Oliva, suo conterranneo, e prosegue ininterrotta per tutti gli anni Settanta virando a cavallo dei due decenni da una pittura estremamante razionale con colori industriali, all'utilizzo degli oggetti in metallo – valigie, catene – fino alla strepitosa serie delle cartoline del Vesuvio. Da lì il Nostro inaugura, si può dire, una straordinaria avventura divertente<\/strong>, divertita anche compiaciuta, nel mondo della riflessione del ready made della comunicazione turistico-culturale, con un picco certo; quello toccato a metà degli anni Settanta, quando una sua mostra alla Galleria Milano aprì un dibattito nella migliore e più avanzata critica del tempo, Pierre Restany, Lea Vergine, Gillo Dorfles. "Giannetto Bravi. Museo di tutti i Musei. Quadreria d'arte"<\/strong> L’artista Giannetto Bravi compie una sorta di ritorno a casa, per lui tripolino di nascita ma napoletano di adozione. Da venerdì 9 febbraio sino all'11 marzo al Museo Capodimonte nel capoluogo partenopeo gli verrà dedicata una significativa quasi antologica dal titolo “Museo di tutti i Musei – Quadreria d’Arte”. Un Museo storico, originariamente Palazzo Reale, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":11851,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,15,46],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong><\/p>\n
Nella nostra napoletana, Bravi si porta un pò di casa, questa volta varesina, con sé<\/strong>. Sono ben 13 i contributi presenti nel catalogo che accompagna l'esposizione, a cominciare da quello firmato da Philippe Daverio che lo dipinge, ironicamente, come "un pensionato che diventa custode volontario di un museo della mente". Ma insieme all'inventore di Passepartout<\/em>, ci sono anche Cristina Casero, Ettore Ceriani, Lorella Giudici, Maurizio Medaglia, Fabrizio Rovesti, Luca Scarabelli, nomi e firme, tra cronisti d'arte e artisti, tutti attivi e ben noti in provincia di Varese.<\/p>\n
10 febbraio – 11 marzo 2007
inaugurazione venerdì 9 febbraio ore 18.30
Museo di Capodimonte, via Miano,2Napoli
orari: tutti i giorni 14 -19.30
mercoledì chiuso <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"