{"id":12075,"date":"2007-03-29T04:53:02","date_gmt":"2007-03-29T04:53:02","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-03-29T05:02:46","modified_gmt":"2007-03-29T05:02:46","slug":"dietrich-bickler-il-pittore-delle-osterie-di-fuori-porta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/dietrich-bickler-il-pittore-delle-osterie-di-fuori-porta\/","title":{"rendered":"Dietrich Bickler, il pittore delle osterie di fuori porta"},"content":{"rendered":"\n
Seduti nel Circolo famigliare adiacente allo Spazio Oberdan, tutti e due curiosi di quel mondo ruspante<\/strong> diviso tra scopa d'asse, bianchini, giornali e invettive. Come nelle osterie di fuori porta. A parlare di vita e opere di questo artista italo-alsaziano, diviso per motivi storici tra Francia e Germania, della sua pittura che ha ancora tracce di tinte e stilemi nordici, benché in Italia da più di sessant'anni. <\/p>\n E di una notorietà non solo artistica ma che meno di due anni ha preso una piega cronachistica<\/strong> quando sui giornali di tutta Italia e mezzo mondo il suo nome venne accostato ad un ospite definito pubblicamente poco gradito: l'ex gerarca delle SS Eric Piebke. <\/p>\n "Mi mancano questi posti che stanno scomparendo – dice guardandosi in giro<\/strong> – stanno scomparendo anche i compaesani, quelli nei quali ci si riconosce, ai quali puoi dire vieni a bere un bicerin". Dice proprio così, in dialetto.<\/p>\n Dietrick Bickler è a Castelseprio, sta allestendo una piccola personale di una ventina di olii.<\/strong> I temi, quelli classici della sua produzione: i paesaggi toscani, le architetture, gli scorci marini, e da buon intenditore, le silhouttes di bottiglie di vino. <\/p>\n Quando è arrivato in Italia?<\/strong> Poi come si svolse la sua vita?<\/strong> In quella occasione venne presentato da Adele Faccio, che parlò della sua pittura avvicinandola ai "presupposti stilistici dei maestri tedeschi".<\/strong> Poi però ha cambiato tipo di prospettiva.<\/strong> Nelle sue opere le ha delle tematiche costante: paesaggi toscani o delle coste meridionali ma molto spesso indaga anche gli scorci architettonici.<\/strong> Anche se tradotto con molta libertà, quasi onirica.<\/strong> Bickler torna ad immergersi nel suo bicchere di bianco e racconta del suo gozzo ormeggiato a Monvalle.<\/strong> "Lavoro dall'autunno fino ad aprile – dice – poi appena posso prendo la mia barca e giro il lago", come in un libro di Piero Chiara. Come un viaggiatore solitario<\/p>\n E come un viaggio senza compagnia è la descrizione che fa della sua carriera<\/strong> benché "baciata" da più di centro mostre personali. Che rapporti mantiene con la Germania?<\/strong> Vende bene?<\/strong> Lei non molto tempo fa è balzato agli onori della cronaca per aver ospitato in casa sua Eric Priebke.<\/strong> Una decisione che ha sollevato un vespaio di critiche e polemiche<\/strong> Come è uscita la notizia che si suppone avrebbe dovuto rimanere segreta?<\/strong> E a Cardana di Besozzo, dove abita, che tipo di reazioni ha avuto?<\/strong> Dietrich Bickler Seduti nel Circolo famigliare adiacente allo Spazio Oberdan, tutti e due curiosi di quel mondo ruspante diviso tra scopa d'asse, bianchini, giornali e invettive. Come nelle osterie di fuori porta. A parlare di vita e opere di questo artista italo-alsaziano, diviso per motivi storici tra Francia e Germania, della sua pittura che ha […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12076,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,230,39,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
"Nel 1948. A Portofino. Avevo otto anni. Per me che venivo dalle macerie della Germania, se dopo la morte dovessi andare in Paradiso, saprei già come è fatto".<\/p>\n
"Andai a Milano. Frequentai corsi serali all'Accademia di Brera, finché mi stabilì sul Lago Maggiore circa a metà degli anni Cinquanta (nella casa costruita dal padre, ndr). Un altro angolo di paradiso. Ho provato a studiare da architetto, ho lavorato con mio padre. Ma dopo la mia prima mostra nel 1971 alla Galleria delle Colonne a Milano ho capito di voler fare solo il pittore".<\/p>\n
"Si, allora, mi ispiravo ad un certo espressionismo forte, intenso. Era una mostra dedicata a Venezia e al suo dramma di città a rischio di scomparsa. Ricordo che Indro Montanelli, tra gli altri, conduceva a quei tempi campagne e sottoscrizioni per salvarla dal fango. I miei lavori cercavano di rappresentare questa sorta di caduta, di tracollo della città".<\/p>\n
"Con l'età si toglie, si sintetizza. Ma allo stesso tempo si aggiunge"<\/p>\n
"Non dimentichi che ho provato a far l'architetto. Le case dove io e mia moglie abitiamo le ho disegnate io. Sono molto attratto dal discorso architettonico".<\/p>\n
"Si, così come il mio approccio alla satira, altra parte non minoritaria del mio lavoro. D'altra parte, basta guardarsi in giro. Bisogna ridere per non piangere".<\/p>\n
"Sono un lupo solitario, nessuno mi ha mia cercato, né io ho mai cercato nessuno, ne critici, né gallerie, né partiti. Né il mercato".<\/p>\n
“Ho un fratello che è direttore di un carcere a Francoforte, ho una sorella che vive lì. Ogni tanto ci vado. Non di rado organizzo delle mostre. La prossima ad esempio, sarà in aprile ad Amburgo”.<\/p>\n
“Ho sempre venduto bene. Da qualche anno, da quando c'è l'euro, il mercato si è fatto più fermo”.<\/p>\n
Vuole raccontare come è andata? Vi conoscevate da tempo?<\/strong>
“Sono sempre stato interessato alla storia e da tedesco in particolare ho interesse in queste vicende (Bickler è figlio di un indipendentista alsaziano divenuto tra i principali responsabili della Gestapo nella Parigi occupata, ndr). Sono andato a trovare Priebke a Roma qualche anno fa, agli arresti domiciliari. Poi, avendo lui l'autorizzazione del magistrato al trasferimento in altra località per qualche giorno, l'ho ospitato”. <\/p>\n
“Che non condivido. Fatte da gente che non conosce. Non sopporto l'idea che i colpevoli siano tutti da una parte e tutti tedeschi. Ma cosa crede che durante la guerra si potesse telefonare a Berlino ad Hitler e discutere gli ordini? E poi stiamo parlando di un vecchio di più novant'anni”.<\/p>\n
“Mah, non lo so, probabilmente qualche fuga di notizie dalla stessa Polizia. Fatto sta che dopo aver avuto per giorni le televisioni, i giornalisti davanti a casa, i fotografi sugli alberi, Priebke stesso ha deciso di tornare a Roma per non esasperare la situazione”. <\/p>\n
"Solidarietà da più parti. Altri, in molti hanno preso le distanze da quel tedesco che ospita i nazisti…"<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"