{"id":12077,"date":"2007-03-29T04:36:18","date_gmt":"2007-03-29T04:36:18","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-03-29T04:41:55","modified_gmt":"2007-03-29T04:41:55","slug":"atmosfere-e-citazioni-due-modi-di-essere-in-mostra-all-armanti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/atmosfere-e-citazioni-due-modi-di-essere-in-mostra-all-armanti\/","title":{"rendered":"Atmosfere e citazioni: due modi di essere in mostra all’Armanti"},"content":{"rendered":"\n
Carlo Adelio Galimberti è un teorico dell'arte di spessore. Una guida, un ragionatore di estetiche. <\/strong>Consulente anche di riviste di storia del disegno e di incisione antica, esperto di questioni iconografiche, oltre ad avere, naturalmente un lungo curriculum espositivo alle spalle. <\/p>\n Tutto ciò emerge in chiaro anche da questa sua presenza, rinnovata, in Galleria Armanti<\/strong>, dove è non è nuovo, con il suo ciclo ultimo di lavori. “La nave dei folli”<\/strong>, con catalogo con testi di Flaminio Gualdoni e Fabio Galimberti. <\/strong><\/p>\n In tutto il suo percorso pittorico, disposto e scandito da cicli, la memoria e la prassi <\/strong>si inerpicano lungo le eredità fondative del pensiero occidentale: il mito, la filosofia di Platone, l'iconografia più immediatamente riconoscibile della pittura italiana ed europea cinque seicentesca. <\/p>\n In questo intrecciarsi di suggestioni letterarie e vere e proprie citazioni, Galimberti da anni va ripetendo<\/strong> le sue opere allegoriche, quasi denunciatarie – esemplificative furono fin dai lontani primi anni Novanta proprio le opere del ciclo "Allegorie dell'Occidente<\/strong>". <\/p>\n Già allora le figurine del passato si inserivano, con più o meno naturalezza, in contesti stranianti.<\/strong> Così accade in questo viaggio sulla nave dei folli, dove Caravaggio<\/strong>, Delacroix<\/strong>, Courbet<\/strong>, Bosch<\/strong>, David<\/strong>, Turner<\/strong>, Rossetti<\/strong>, vengono desunti accademicamente e infilati in composizioni che difficilmente arrivano tuttavia a scatenare emozioni, se non appellandosi a quella che in catalogo è definito il “continuum eterno del mito” giocato sul presupposto di una ostentata “aristocrazia intellettuale”. <\/p>\n Forse meno pretenziosi ma più accorati, i paesaggi lombardi dell'altro artista in mostra, il siciliano di Pachino<\/strong>, trapiantato a Varese da molti anni, Giuseppe De Luca<\/strong> che porta all'Armanti, opere realizzate per l'occasione: soprattutto vedute paesaggistiche, del Rosa e del lago di Varese.<\/p>\n Niente di descrittivo, solo baluginio di luci, increspature di colore spesso, materia grassa e fresca, striature celesti in lontananza<\/strong> distese in spaziature che non conoscono frammentazioni. Non a caso già in gioventù Vittorio Tavernari<\/strong>, presentandolo nel 1981 scrisse di lui: “(..)E così sono i suoi paesaggi, non sono caratterizzati i particolari, ma vi sono compresi in un unicum compositivo, cielo, e terra, sempre accennate con pennellate ampie e distese. Si potrebbe evocare a questo punto un grande pittore, come Turner, che Deluca ama molto, e al quale, in parte, proprio per questa sensibilità, il nostro, si ispira”.<\/p>\n E' passato del tempo, da allora. Le pennellate si sono fatte più rapide<\/strong>, più veloci, la materia si è consumata, ma quell'avvolgimento atsmoferico, da densa coltre lombarda è rimasto intatto. <\/p>\n Carlo Adelio Galimberti “La Nave dei folli” – Giuseppe De Luca “Paesagi lombardi”<\/strong> La nave dei folli XI, C.A. Galimberti Carlo Adelio Galimberti è un teorico dell'arte di spessore. Una guida, un ragionatore di estetiche. Consulente anche di riviste di storia del disegno e di incisione antica, esperto di questioni iconografiche, oltre ad avere, naturalmente un lungo curriculum espositivo alle spalle. Tutto ciò emerge in chiaro anche da […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12078,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Galleria Armanti
Via Avegno 10 marzo – 12 aprile 2007
orari: 9.30-12.30\/15.30-19.30
chiuso lunedì, domenica su appuntamento
info: 0332-231241 <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"