{"id":12128,"date":"2007-04-06T10:20:22","date_gmt":"2007-04-06T10:20:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-05-09T09:18:08","modified_gmt":"2007-05-09T09:18:08","slug":"l-ottocento-varesino-nella-rete-lombarda","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-ottocento-varesino-nella-rete-lombarda\/","title":{"rendered":"L’Ottocento varesino nella Rete Lombarda"},"content":{"rendered":"
Se Gallarate va maturando un ormai indiscutibile credito nell'ambito dell'arte <\/strong>contemporanea in provincia, per il Civico Museo d'arte moderna e contemporanea di Varese si possono forse aprire altri e inediti orizzonti di collaborazione e di crescita, facendo leva sul proprio patrimonio ottocentesco. <\/p>\n E' alla viste, si stanno avendo i primi contatti, tra i referenti della collezione civica, collocata al Castello di Masnago <\/strong>e quella Rete dell'Ottocento Lombardo, una sorta di istituzione di matrice regionale, patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali che già da tempo è attiva per la valorizzazione e la conservazione dello specifico patrimonio risalente al XIX secolo. <\/p>\n Ed è una sorta di scoperta, forse, per la collezione civica locale: i cui assi portanti, anche a livello mediatico<\/strong>, sono stati per anni alcune opere che richiamavano piuttosto il siglo de oro<\/em> varesino e lombardo, quello borromaico e dei Sacri Monti. E che nello scorcio degli anni Novanta ha piuttosto bruscamente deviato verso una raccolta di tipo contemporaneo, secondo la prevista destinazione museale che avrebbe dovuto assumere il sito di Masnago. <\/p>\n Nel mezzo tuttavia, grazie a donazioni pervenute nel tempo, non ultima quella importante del medico milanese Luigi Villa<\/strong>, a Masnago affiorano diverse opere di indiscutibile pregio: un Ranzoni<\/strong>, un Cremona<\/strong>, su tutti che vanno ad aggiungersi alla splendida Tamar di Giuda<\/em><\/strong> dell'Hayez<\/strong>, ad un discreto Molteni<\/strong> e ad un pregiato Pellizza da Volpedo<\/strong>, ad un Balla<\/strong> giovanile, già scollinati nel XX secolo ma respiranti tuttavia di aria ottocentesca ed altri ancora. <\/p>\n Ed è un patrimonio che non a caso proprio nelle ultimissime stagioni vive di una importante rivalutazione<\/strong> anche al di fuori dei confini nostri; basti pensare ai prestiti dell'opera di Hayez a Genova per l'importante mostra dedicata a Mazzini, o di Pellizza richiesto dalla Fondazione Palazzo Bricherasio<\/strong> per l'esposione centrata sul Liberty<\/strong> ad Alessandria nel 2006; o del Ranzoni richiesto dalla Pinacoteca di Rancate per la recente rassegna Il segno della Scapigliatura<\/strong><\/em>. <\/p>\n O basti pensare al probabile, imminente, prestito del monumentale telone di Eleuterio Pagliano<\/strong> – collocato storicamente in Villa Mirabello ma di fatto facente parte delle collezioni civiche – che raffigura lo sbarco di Garibaldi a Sesto Calende; opera di 6 metri per 3 destinata ad una rassegna commemorativa del Generale a Palazzo Te di Mantova. <\/p>\n Valorizzazione delle collezioni e dei luoghi, manutenzione programmata<\/strong>, laboratori di museotecnica, edizione di cataloghi generali e progetti di ricerca scientifica comuni, mostre, sinergie. Tutto questo è il progetto Rete Museale dell'Ottocento Lombardo<\/strong> che ha già un suo sito e che organizza incontri e giornate di studio. <\/p>\n Ed essendo rete, non ha uno specifico capofila, ma vi fanno parte istituzioni come la raccolta ottocentesca di Palazzo Isimbardi<\/strong>, il Museo dell'Ottocento di Milano, i Civici Musei di Lecco e Sondrio, Villa Carlotta di Tremezzo, Villa Mylius di Loveno di Menaggio sul Lario e, tra gli altri, il Civico Museo Sutermeister di Legnano, dove esistono tre pregevoli Previati. <\/p>\n E' all'interno di questo circuito virtuoso<\/strong> che potrebbe essere scritto un nuovo capitolo scientifico delle pubbliche collezioni varesine.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il Castello di Masnago Se Gallarate va maturando un ormai indiscutibile credito nell'ambito dell'arte contemporanea in provincia, per il Civico Museo d'arte moderna e contemporanea di Varese si possono forse aprire altri e inediti orizzonti di collaborazione e di crescita, facendo leva sul proprio patrimonio ottocentesco. E' alla viste, si stanno avendo i primi contatti, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12129,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[59,51],"tags":[],"yoast_head":"\n