{"id":12152,"date":"2007-04-18T08:40:00","date_gmt":"2007-04-18T08:40:00","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-04-19T05:39:10","modified_gmt":"2007-04-19T05:39:10","slug":"a-varese-i-cicli-pittorici-di-tonelli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/a-varese-i-cicli-pittorici-di-tonelli\/","title":{"rendered":"A Varese i cicli pittorici di Tonelli"},"content":{"rendered":"
Antonio Tonelli, pittore nato a Milano nel 1934, è attivo dagli anni '70 con una pittura che indaga gli oggetti e la realtà urbana in una chiave esistenziale<\/strong>. Alla Galleria Armanti di Varese, dove ha tenuto altre personali, riassume il suo discorso articolato in cicli pittorici che hanno tenuto impegnato il pittore per anni: Racconto urbano (1975<\/em>–81<\/em>), Orti di periferia (1982-85)<\/em>, Nature morte nella metropoli (1985-99<\/em>) rappresentano una realtà quotidiana che diventa straniante grazie alle inquadrature ravvicinate e all'accostamento allucinato degli umili oggetti del lavoro e dell'esistenza. <\/p>\n Anche la texture vibrante del colore contribuisce a trasfigurare una realtà feriale di vite normali e di periferie urbane<\/strong> dove la natura trova negli orti una sua patetica sopravvivenza. Tonelli è pittore del vissuto, dipinge scene che sono specchio dell'alienazione dell'uomo moderno, a partire dalle cose spaesate di tutti i giorni. <\/p>\n Il poeta Guido Oldani, una delle voci più interessanti della poesia lombarda contemporanea, si è riconosciuto nel mondo pittorico di Tonelli<\/strong>, in quel mettere insieme cose che insieme non stanno. La vita è coesistenza quasi mai pacifica ma anzi conflittuale e problematica: è questa condizione cronica della realtà che documentano la pittura di Tonelli così come la poesia di Oldani, segnate da un curioso e doloroso stupore. <\/p>\n Il poeta ha presentato in mostra il pittore con suggestive intuizioni<\/strong>, firmando anche la nota introduttiva alla monografia di recente pubblicazione che fa il punto sulla carriera di Tonelli. Carriera non da poco, con gallerie come la Ciovasso di Milano a proporlo e critici come Mario De Micheli e Rossana Bossaglia a presentarlo. <\/p>\n La Bossaglia presentò l'unico ciclo di Tonelli non ispirato alle "rivelazioni" del quotidiano<\/strong>, ovvero quella ricerca durata un decennio (1996-2006) che il pittore milanese ha dedicato a Van Gogh e al suo dramma vertiginoso, riuscendo miracolosamente a non farsi annichilire dal confronto. <\/p>\n La mostra di Varese presenta un'artista maturo, un realista che trasfigura la realtà in dramma simbolico, con una spiccata personalità di colorista<\/strong>. Il legame con la Città Giardino è rafforzato dalla consuetudine con la Galleria Armanti, dal legame con il critico Renato Valerio (che per Tonelli adopera il termine di "esistenzialismo lombardo") e dal fatto che Tonelli tiene stabilmente una roulotte in quel di Malnate.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Anguria e vecchio giornale, 1997 Antonio Tonelli, pittore nato a Milano nel 1934, è attivo dagli anni '70 con una pittura che indaga gli oggetti e la realtà urbana in una chiave esistenziale. Alla Galleria Armanti di Varese, dove ha tenuto altre personali, riassume il suo discorso articolato in cicli pittorici che hanno tenuto impegnato […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12153,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n