{"id":12176,"date":"2007-04-23T05:19:35","date_gmt":"2007-04-23T05:19:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-05-29T04:11:02","modified_gmt":"2007-05-29T04:11:02","slug":"la-luce-di-caravaggio-oscura-i-libri-d-artista","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-luce-di-caravaggio-oscura-i-libri-d-artista\/","title":{"rendered":"La luce di Caravaggio oscura i libri d’artista"},"content":{"rendered":"
La presentazione della pregevolissima mostra Carte d'arte, ha vissuto più momenti nel fine settimana<\/strong>: la conferenza stampa, subito seguita da una inaugurazione ristretta a pochi privilegiati dotati di invito; e al sabato pomeriggio l'inaugurazione ufficiale in concomitanza con la presentazione al pubblico dell'ultima creatura di Colophon: il volume con poesie di Sebastiano Grasso e interventi artistici di Agostino Bonalumi. <\/p>\n Ma pur beneficiata di tante attenzioni è sembrata che la mostra passasse quasi in secondo piano<\/strong> stretta com'è stata tra il vasto programma forse inopportunamente presentato in contemporanea dall'Associazione Varesevive e le richieste trapelate in sede pubblica, legittime peraltro, tra il presidente dell'Associazione Giuseppe Redaelli e le autorità del comune di Varese, presenti nei vari momenti. <\/p>\n Fatto sta che, un occhio ai giornali, su cui campeggiava sopratutto il riferimento a Caravaggio<\/strong> e un altro alla non alta affluenza convenuta a Villa Mirabello, serpeggiava un certo malumore, nel pomeriggio di sabato, tra gli organizzatori<\/p>\n L'impressione è che Egidio Fiorin, creatore della prestigiosa collana di edizioni d'arte Colophon<\/strong>, si sia trovato a barcamentarsi, pubblicamente, tra le questioni irrisolte della statua di Salvatore Fiume acquisita anni fa e in odore di essere collocata in piazza del Tribunale, la ristrutturazione del Globo, il piccolo teatro di Biumo inferiore, il barocco, Caravaggio, la Triennale e quant'altro. E che il clou di questi giorni, la mostra Carte d'arte<\/strong><\/em>, appunto, e l'anteprima del volume di Grasso<\/strong>, siano passate, quasi in secondo, se non in terzo piano. <\/p>\n Ed è stato un peccato, crediamo, lasciare solo a pochi la possibilità di sentire Martina Corgnati <\/strong>introdurre la mostra, nel vernissage di venerdì sera, a fianco di Duilio Courir, a stretto colloquio con Roberta Cerini, la moglie di Enrico Baj, grande amico e collaboratore di Fiorin.<\/p>\n Un peccato; forse un errore di comunicazione. Forse un'ansia di comunicazione che ha tradito<\/strong> facendo mancare il bersaglio più immediato. Così appare non sottolineato a dovere questa volta dall'Amministrazione il conseguimento, faticoso, di un'altra tappa del recupero di Villa Mirabello, la storica sede museale varesina, che apre a questa mostra contemporanea, parte del suo primo piano finalmente, dopo anni, i suoi splendidi locali. <\/p>\n Per una museo che a fatica si sta togliendo polvere e calcinacci, ritrovando splendore e funzionalità<\/strong>, e una mostra che prima di passare da queste parti è stata vista in altri luoghi di vaglia e prestigio – solo per dirne uno, il Moma di New York – forse si poteva trovare una concentrazione maggiore senza disperdersi in più rivoli. <\/p>\n Resta naturalmente intonso tutto il valore dell'iniziativa.<\/strong> che ricordiamo nasce da volontà private e poi accolte dall'amministrazione civica con la concessione degli spazi museali. <\/p>\n Lasciando senza dubbio l'ultima parola a Fiorin, il quale ha più volte sottolineato l'aspetto principale<\/strong> di tutta questa operazione: "Che un imprenditore attivo nel campo dell'editoria come Redaelli, voglia celebrare gli ottant'anni della sua azienda invitando chi fa del libro un prodotto artigianale e artistico allo stesso tempo mi rende ancora più onorato e orgolioso che se fossi stato invitato da qualsiasi altro museo". Egidio Fiorin La presentazione della pregevolissima mostra Carte d'arte, ha vissuto più momenti nel fine settimana: la conferenza stampa, subito seguita da una inaugurazione ristretta a pochi privilegiati dotati di invito; e al sabato pomeriggio l'inaugurazione ufficiale in concomitanza con la presentazione al pubblico dell'ultima creatura di Colophon: il volume con poesie di Sebastiano Grasso […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12177,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Al di là della bellezza intrinseca di queste opere che speriamo adesso possano godere da parte dei varesini di tutto l'interesse che meritano. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"