{"id":12259,"date":"2007-05-14T07:35:36","date_gmt":"2007-05-14T07:35:36","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-05-29T03:49:47","modified_gmt":"2007-05-29T03:49:47","slug":"la-cupa-medellin-conquista-il-premio-ghigginiarte-giovane","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-cupa-medellin-conquista-il-premio-ghigginiarte-giovane\/","title":{"rendered":"La cupa Medellin conquista il Premio GhigginiArte giovane"},"content":{"rendered":"
E' il colombiano Mauro Federico Romero Bayter, il vincitore della sesta edizione del Premio GhigginiArte giovani di pittura e scultura 2007<\/strong>. Il giovane ventiseienne, originario di Santa Fè di Bogotà, ha conquistato a mani basse la stragrande maggioranza dei voti espressi dalla giuria artistica a cui si sono aggiunti di voti di altri 70 giurati che nelle due settimane di esposizione hanno visitato la mostra in galleria. <\/p>\n Nominato vincitore del Premio, che quest'anno ha visto ulteriormente accrescere la sua diffusione geografica,<\/strong> Mauro Federico ha subito chiamato la mamma a Genova, per comunicarle commosso l'esito. Sorridente, un po' intimidito dalla presenza dei fotografi, costretto a pose davanti alle sue opere, il giovane artista si è rivelato dotato di straordinaria semplicità umana, a dispetto delle sue immagini fotografiche che ne presentano una immagine da ganstarapper. <\/p>\n Invece la storia che racconta e il modo con cui lo fa, lo rende terribilmente tenero<\/strong>, oltreché dotato di un pittura inevitabilmente incisiva, sostenuta da una intelligente ed ampia cultura visiva, che si è appropriata nel solco di una continuità con una certa grande tradizione europea. <\/p>\n "Sono arrivato a Genova 10 anni fa – racconta – con mio fratello e mia mamma;<\/strong> non è stato facile da stranieri. Mia madre, da sola, ha trovato lavoro, ha comprato una casa, ci ha fatto studiare. Mi ha insegnato la serietà ma sopratutto la semplicità di essere".<\/p>\n Un italiano forbito, qualche difficoltà sui nomi forse, ma la sua nuova lingua la mastica elegantemente almeno quasi quanto la pittura che fa<\/strong>. "Mio nonno era professore di storia dell'arte presso la facoltà di Belle Arti di Bogotà. Le mie prime letture sono stati libri di Velasquez e ho cominciato a disegnare che non avevo ancora due anni". Una specie di predestinato; che ha incrociato il Premio Ghiggini grazie anche alla sua fidanzata, varesina. Quando si dice il caso. <\/p>\n Il Premio GhigginiArte, ottenuto in un confronto che Bayter riconosce di ottimo livello, cade in un momento di particolare attività:<\/strong> una personale appena conclusa per la galleria Roberto Rotta Farinelli, storica presenza a Genova, la partecipazione a ArteGenova 2007 e una nuova personale prevista per l'inizio di autunno a Ferrara e i lavori già in corso, all'indomani della vittoria varesina, per la mostra-premio che Emilio Ghiggini organizzerà. come da tradizione, al vincitore alla fine dell'anno. <\/p>\n Lavori in corso, dunque per il giovane colombiano, diplomato a Brera <\/strong>e attualmente impegnato a frequentate i corsi di abilitazione alla didattica presso la stessa accademia. Per il quale il giovane non esita a muovere qualche critica: "E' un po' un casino, occorrerebbe una selezione iniziale più dura o almeno una ristrutturazione degli spazi: così com'è, è un calderone". <\/p>\n Che non impedisce tuttavia a più dotati di emergere<\/strong>: è il caso ad esempio di Emanuele Dottori<\/strong>, arrivato secondo in una ipotetica classifica del Premio, assistente di Roberto Coda Zabetta<\/strong> e gratificato da una prossima mostra al Punto Oberdan<\/strong> di Castelseprio. <\/p>\n Lo stesso Bayter riconosce: "Quando sei in Accademia, devi avere in testa il tuo fine preciso, senza distrazioni.<\/strong> Sembra che chi la frequenti non faccia nulla. In realtà molti di noi si applicano come se stessero facendo medicina, con la stessa serietà e lo stesso impegno. Quando io mi approccio alla pittura sono quanto di più testardo. E del resto la pittura è divorante, è qualcosa che hai in testa e non ti abbandona mai".<\/p>\n Allievo in pittura di Franco Marrocco, artista saronnese di ampie e libere vedute, Bayter ha ben chiari i suoi terreni di riferimento<\/strong>: il magistero di Giacometti<\/strong> e di Bacon<\/strong>, l'imprescindibile Kiefer<\/strong>, ma è particolarmente attento anche alla figurazione urbana italiana delle ultime generazioni: Velasco<\/strong>, Papetti,<\/strong> o il decano Giancarlo Ossola<\/strong>, altre grande interprete di solitudini urbane, di interni disadorni ed erede a sua volta di una lunga tradizione che guarda a Sutherland<\/strong>. <\/p>\n La stessa tradizione, resa ancora più febbrile da un segno, veloce, guizzante, determinante<\/strong>, nella quale si innesta il giovane colombiano, le cui opere spesso monumentali di due metri per un metro e mezzo, ritraggono, questo almeno quello che si vede nelle vedute che hanno sbancano il Premio Ghiggini, una visione urban, anche della sua Colombia, grigia e cupa di smog, illividita, scheletrica, desolata, in prospettive aeree suggestive quanto fulminee. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il vincitore davanti alla sua opera E' il colombiano Mauro Federico Romero Bayter, il vincitore della sesta edizione del Premio GhigginiArte giovani di pittura e scultura 2007. 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